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Record di turisti in Croazia nel mese di agosto

Un numero crescente di turisti ha scelto la Croazia per le vacanze In Croazia ad agosto sono stati realizzati più di 30 milioni di pernottamenti La Croazia nell’agosto scorso ha avuto un vero record di arrivi da molti paesi del mondo, attestandosi come meta sempre più gradita ai turisti che voglio trovare una destinazione sicura e vicina, dove i prezzi sono contenuti e le bellezze delle città d’arte e delle sue spiagge sono ambite da tutti. Nell’agosto 2021 in Croazia si sono registrati 4,3 milioni di arrivi e 30,7 milioni di pernottamenti, ovvero il 59% in più di arrivi e il 46% in più di pernottamenti rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Allo stesso tempo, i turisti stranieri hanno realizzato 26,7 milioni di pernottamenti, mentre i turisti nazionali hanno realizzato 4 milioni di pernottamenti. Rispetto ai risultati del 2019, ad agosto di quest’anno sono stati realizzati l’86 % degli arrivi e il 93 % dei pernottamenti. Le destinazioni che hanno attirato il maggior numero di visitatori sono: Dubrovnik è in cima alla classifica con 164.000 arrivi, Spalato subito dopo con 160.000, Rovigno (149.000), Medulin (125.000) e Parenzo (125.000). Le statistiche ancora non definitive segnalano che ad agosto la maggior parte dei turisti proveniva dalla Germania (1,1 milioni), Polonia (338.000), Austria (317.000), Repubblica Ceca (250.000), Slovenia (239.000) e Italia (205.000). Di questi paesi con il maggior numero di arrivi ad agosto, rispetto all’agosto dello scorso anno, sono giunti in Croazia dalla Germania l’83% in più, mentre il 7% in più provenivano dalla Polonia, il 182% in più dall’Austria, il 30 % in più dalla Repubblica Ceca, dall’Italia addirittura il doppio. I turisti Sloveni sono stati in pratica gli stessi riferendosi al medesimo periodo dello scorso anno. Nikolina Brnjac Ministro del Turismo e dello Sport della Croazia ha dichiarato: «Possiamo essere soddisfatti dei risultati dei primi otto mesi e vorrei ringraziare tutti per l’impegno, il lavoro, l’adattabilità e la responsabilità. L’anno turistico continua e la migliore prova è il fatto che in questo momento ci sono circa 680.000 turisti in Croazia, che è il livello del numero di turisti che abbiamo avuto in questo momento nel 2019».  Pertanto il mese di settembre si apre con i migliori auspici e «vogliamo continuare allo stesso ritmo per stimolare ulteriormente lo sviluppo economico e garantire una posizione di partenza ancora migliore per il turismo per il prossimo anno», ha concluso il ministro  Nikolina  Brnjac. La maggior parte dei pernottamenti sono stati in residenze private come campeggi e hotel. L’incremento più alto rispetto all’anno precedente è stato ottenuto negli alloggi dei campeggi (93% in più) e hotel (86% di pernottamenti in più), seguiti dagli alloggi privati ​​e charter, con una crescita media di circa il 35%.  Il direttore dell’Ente Nazionale Croato per il turismo Kristjan Stanicic, ha affermato: «Alle nostre spalle c’è la parte principale della stagione estiva dove l’intero settore turistico croato ha svolto un ottimo lavoro. Abbiamo davanti a noi settimane in cui, secondo i segnali dei nostri più importanti partner e tour operator, possiamo aspettarci un traffico turistico molto buono». La Croazia non si ferma a rallegrarsi dei risultati raggiunti, anzi ha già predisposto diverse attività promozionali per garantire un’ulteriore visibilità del  Paese nel mercato turistico, al fine di  consolidare le posizioni raggiunte dalla Croazia, scelta  come una destinazione di qualità, diversificata e soprattutto sicura in cui vengono rispettate le misure epidemiologiche dei protocolli. Nei primi otto mesi di quest’anno ci sono stati in Croazia 10,7 milioni di arrivi e 67,9 milioni di pernottamenti, ovvero il 56% in più di arrivi e il 43% in più di pernottamenti rispetto ai primi otto mesi del 2020. Le destinazioni più gettonate sono state: Rovigno con 2,7 milioni di pernottamenti, Vir e Parenzo con 2 milioni di arrivi. Questi dati confermano che la Croazia ha molto da offrire con le sue innumerevoli bellezze naturali, il suo patrimonio culturale ed eno-gastronomico. La Croazia è una terra ricca di tradizioni e molto variegata, è la terra delle mille isole, ma è anche la terra dei mille volti della gastronomia, qui si trovano piatti a base di pesce tipici della tradizione mediterranea, e piatti a base di carne originari dell’entroterra. Harry di Prisco

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Basilik il locale solidale di Leopoli dove andare a mangiare per fare del bene agli altri

In Ucraina il ristorante-bar solidale “Basilik” è la prima iniziativa per venire incontro alle categorie bisognose della popolazione e dove far conoscere la cucina italiana Nella ripresa dalla pandemia vi è il pericolo di “Dimenticare chi è rimasto indietro” la misericordia invece “non abbandona chi rimane indietro” è il monito di Papa Francesco Si dice che quando si mette in gioco una donna, il successo è assicurato. A Leopoli (Lviv in ucraino) una donna aveva un folle desiderio di fare del bene e aiutare gli altri. Ulyana Kuzyk è la fondatrice della Charitable Foundationsenza fine di lucro, trae forza e ispirazione per essere utile al cambiamento in meglio del mondo per venirein soccorso delle persone fragili e vulnerabili. La sfera sociale per Ulyana è quella che vive da molti anni da volontaria la cui vita è cambiata radicalmente con l’inizio della Rivoluzione della Dignità. A Leopoli vi è una grande necessità di aiutare chi ha bisogno per chi si è trovato in circostanze di vita difficili. Laboriosa, persistente e allo stesso tempo femminile, ha deciso di realizzare un progetto per sostenere le persone socialmente vulnerabili. Nasce così l’idea di creare il “Basilik“,  un caffè sociale dove far conoscere anche la cucina italiana. Lo scopo di questa iniziativa sociale è quello di impiegare i gruppi vulnerabili della popolazione e di destinare loro i proventi in beneficenza. Si tratta della prima iniziativa del genere in Ucraina nella città di Leopoli. L’imprenditoria sociale è il più grande progetto di sviluppo del business sociale in Ucraina nel campo della fornitura di servizi alimentari, per consentire di risolvere le necessità sociali delle categorie bisognose della popolazione. Basilik è quindi un esempio concreto di come un progetto sociale può  creare utili da destinare ai più bisognosi. Il piano è stato presentato al concorso regionale dei microprogetti ed è stato accolto nella categoria dell’imprenditoria sociale, i fondi ricevuti sono serviti per acquistare l’attrezzatura necessaria per il locale. «L’impresa più ardua è stata quella di riparare l’edificio assegnato dal consiglio comunale di Lviv, era poco più di un rudere. Con l’aiuto di volontari, amici e persone premurose, siamo riusciti in dieci mesi di duro lavoro ad effettuare le riparazioni necessarie», afferma Ulyana Kuzyk. A volte le forze venivano meno e il tempo trascorreva, ma la volontà di realizzare l’impresa dava sicurezza che il sogno si sarebbe presto realizzato. Tanto impegno è stato premiato, oggi il caffè solidale “Basilik”, costituito da due locali uno per 50 persone ed uno per 20,   in una zona accogliente e affascinante della città di Leopoli in via T. Chuprynky n. 67-69 General Street è il punto di riferimento di tante persone della ridente città ucraina. Sono cinque le persone che collaborano con Ulyana, fra cui uno chef ed una madre di un bambino gravemente ammalato. Tutto il guadagno, tolte le spese (il costo maggiore è la bolletta per la luce poiché la società elettrica non ha voluto fare sconti e il fitto al Comune), serve per fare beneficenza, appena mettono da parte qualche soldo  fanno una festa: una volta una pizza per i bambini le cui famiglie non possono permettersi svaghi, in un’altra occasione un pranzo per madri vedove che hanno perso ogni sostegno. Oggi il caffè solidale è diventato una istituzione ed è molto apprezzato dai visitatori. Pizza, focaccia, grissini: queste ed altre le prelibatezze che si possono gustare della cucina italiana oltre alle specialità della cucina ucraina ed europea. Questo il commento di un cliente: «È delizioso, accogliente, con una particolare atmosfera, voglio tornare qui ancora e ancora». Ulyana Kuzyk commenta: «Tutto è possibile, l’essenziale è desiderarlo con fermezza, a volte i sogni diventano realtà». Infatti non bisogna dimenticare che ognuno di noi ha un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare e se si sogna da soli è solo un sogno che svanisce presto, se invece si sogna insieme è la realtà che comincia, siamo pertanto più che certi che saranno sempre di più le persone che vorranno aiutare Ulyana a realizzare completamente questo progetto che era solo un sogno. Harry di Prisco

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Il tormentone dell’estate è lo SBritz® !

Bere responsabile con un drink con poco alcool per un consumo legato alla convivialità e alla moderazione Il nuovo drink dell’estate 2021 è lo SBritz®, la variante B, con la B di birra, dello Spritz: tenuto a battesimo dal re italiano del bartending, Bruno Vanzan che lo ha scelto come il drink analcolico ufficiale del suo tour Emergenza Aperitivo.  In tour con Bruno Vanzan nei locali più cool della Penisola per diventare il “tormentone” beverage dell’estate 2021: si chiama SBritz® ed è lo Spritz made in Bologna, cocktail leggero, colorato e sofisticato, dalla gradazione alcolica bassa, se non nulla. Il segreto? Sostituire la P di prosecco con la B di birra (e di Bologna), da cui prende vita il gioco di parole. L’intuizione di re-interpretare in chiave super contemporanea uno dei drink più popolari dei nostri tempi è di Fabbri 1905, storica azienda nata sotto le Due Torri oltre 100 anni fa non a caso proprio come Distilleria, tra le prime a intuire le potenzialità del drink analcolico o a ridotto grado alcolico, promuovendo un concetto di consumo legato alla convivialità e alla moderazione. Due aspetti sempre più richiesti da un consumatore uscito più maturo dalla crisi, attento tanto alla qualità quanto agli aspetti salutistici, e alla continua ricerca di sfumature di aromi e sapori dati da ingredienti naturali e garantiti, non appiattiti da alte gradazioni alcoliche. «Con questo progetto – spiega Nicola Fabbri, consigliere delegato dell’azienda – abbiamo l’ambizione di offrire nuovo slancio al rito dell’aperitivo, favorendo un consumo consapevole gradito anche a chi non apprezza gli alcolici. L’auspicio è che l’inusuale alleanza tra mondo cocktail e birra consenta di conciliare gusto, qualità, moderazione e fantasia, suggerendo nuove occasioni di consumo in un momento certamente non facile». Così lo SBritz®, nome singolare oltre che marchio già registrato da Fabbri in Europa e UK, nasconde in realtà una pluralità di proposte da gustare, adatte a diversi palati e anche a diversi momenti della giornata. Non a caso il claim dell’iniziativa è Fabbri SBritz®. I colori dell’aperitivo italiano. Sei le proposte, che rendono questo rito della socialità ancora più leggero, colorato e divertente: SBritz® Hugo (anche in versione rosè con SBritz® Hugo Rosè), Due Soli SBritz®, SBritz® Skiwasser, Marendry SBritz®, Ocean Blue SBritz®, Dark SBritz®. Tra i drink più richiesti del momento c’è lo SBritz® Hugo, reinterpretazione di un cocktail di grande tendenza, dalla fresca sfumatura di sambuco. Proprio l’Hugo, nella versione rosé e zero alcool – SBritz® Hugo Rosé Zero – è il cocktail scelto da Bruno Vanzan come unico cocktail analcolico proposto nel suo tour estivo “Emergenza Aperitivo”. «Lo SBritz® 0.0 – spiega il celebre bartender – rappresenta una valida alternativa per chi è alla ricerca di gusto non banale ma alcool free o low alcool. Il malto della birra, unito al gusto degli sciroppi Fabbri e alla soda, crea un mix in grado di stupire anche i più scettici». Così da Bergamo a Potenza, da Roma a Menfi, da Grosseto a Marsala, e così via, saranno 9 i locali e le spiagge più cool della Penisola dove ad agosto si potrà gustare in anteprima lo SBritz® Hugo Rosé Zero in attesa che la variante B dello Spritz dilaghi e questa volta solo con effetti benefici. Lo SBritz® nelle sue tante sfumature entrerà fra l’altro nei seminari per appassionati tenuti da Bruno Vanzan all’interno della sua Academy itinerante per l’Italia. H di P

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Golocious presenta a Portici la “Pizza in teglia”

Vincenzo Falcone e Gian Andrea Squadrilli imprenditori di successo e food influencer fra i più seguiti d’Italia In uno dei più bei luoghi di Portici, nel suggestivo porticciolo del Granatello, arriva la “Pizza in teglia” proposta da Golocious. A due passi dal mare,  non c’è cosa più bella che assaporare qualcosa di buono. Nel suo ricco menù, che segue rigorosamente la stagionalità dei prodotti, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Tra i must: la Queen of Pistacchio (Mortadella Igp bolognese, pesto di pistacchio, provola dei Monti Lattari, dadini di patate al forno), la Crispy (stick di patate dolci americane fritte, salsiccia di suino, provola dei Monti Lattari e salsa crispy), e la Rotolo (crocchè panato al panko, crema di noci, provola dei Monti Lattari, bacon croccante e dadini di patate al forno). E poi non potevano mancare tutte le classiche come: Margherita, Marinara, Cosacca e quelle che strizzano l’occhio a Nerano e Amatriciana. Il trancio è crunch grazie all’impasto di 48 ore di lievitazione con utilizzo della biga per un blend di farine tipo 0 (30%) e tipo 1 (70%). Completano l’offerta le fritture come il crocchettone panko, i paccheri ripieni di ricotta e le frittatine al ragù e al pistacchio. Continua così l’espansione del brand ideato dagli imprenditori e food influencer Vincenzo Falcone e Gian Andrea Squadrilli, che ha l’obiettivo di far godere occhi e palato senza appesantire lo stomaco. Si tratta del nono locale della catena, grazie anche ai format “Burger&Wine” e “Pizza & Cucina”, che ha già conquistato i palati di mezza Italia ed è presente a Napoli, Sorrento, Roma, Milano, Padova e Verona. H di P

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“Al SolitoPorzio di Errico” apre a Roma in via Tuscolana

Il maestro pizzaiolo napoletano  Errico Porzio in trasferta a Roma Il motto #SaddaSapèFà ovvero abbinare il rispetto per la tradizione con la continua ricerca dell’innovazione «Una bella sfida in un periodo dove si contano più chiusure che aperture, ma noi siamo fiduciosi. La pizza napoletana è troppo buona e a breve ci sarà  una grande rinascita», ha dichiarato Errico Porzio, il noto pizzaiolonapoletano, che apre a Roma nella zona dell’Arco di Travertino,  in via Tuscolana 638  e, per l’occasione, assume altre venti persone. L’inaugurazione del locale si terrà martedì  8 giugno e farà  parte del filone “Al SolitoPorzio di Errico”  con due forni ( a legna of course), belli anche da vedere, e uno dedicato esclusivamente per la produzione dei prodotti senza glutine:  100 posti interni, 100 nella terrazza e 80 all’esterno.  Errico Porzio  è uno dei migliori pizzaioli  di Napoli e non solo,  con alle spalle  una lunga carriera anche se  giovane,  discendente dai pizzaioli  Pellone,  suo zio era Mario Pellone che già cinquanta anni fa  faceva la differenza tra le pizzerie partenopee. Esuberante, creativo e  dinamico è diventato una star del web e in rappresentanza di tutta la categoria dei ristoratori e dell’ospitalità italiana,  ha ritirato  nel 2020  il “Premio Follia Creativa” che ogni anno il Team 5-Hats (società nata per dare sostegno e fornire strumenti e strategie di business alle imprese del Food & Beverage) assegna a produttori, professionisti, ristoratori e albergatori che si distinguono nel settore Horeca per proposta, innovazione o sentimento imprenditoriale. A partire dalla  storica pizzeria  di Soccavo,  Porzio ne ha aperte tante  a Napoli: al Vomero,  Aversa e poi a  Salerno.  Errico Porzio,  nonostante tutti i suoi impegni imprenditoriali, è anche istruttore presso la scuola di Pozzuoli, con attestati e qualifica riconosciuti dalla Regione Campania in Italia e all’Estero,  è qui che ama divulgare il suo sapere su impasti e farciture, è qui che forma tanti giovani e poi, ove possibile, li assume. Porzio, ha intrapreso la sua carriera oltre 20 anni fa e ha aperto la sua prima pizzeria diventando poi un imprenditore di successo. Gli aspiranti pizzaioli che vogliono lavorare nel settore dell’arte bianca o  aprire dopo la necessaria esperienza una loro attività, trovano nel maestro una valida guida per indirizzarli nel loro futuro: quello che necessita è una grande passione e la voglia di migliorare. Harry  di Prisco

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Un pan di zucchero per San Gennaro

Si aprono le candidature per partecipare al concorso più dolce dell’anno San Gennaro è il Santo più famoso e conosciuto al mondo, conta infatti venticinque milioni di fedeli sparsi in tutto il mondo. Il Tesoro custodito nel museo a Lui dedicato è fra i più importanti al mondo, con preziosi di inestimabile valore a seguito di donazioni fatte da regnanti ma anche da parte del popolo nel corso di settecento anni di storia. Al nostro Santo Patrono è stato dedicato un concorso: “San Gennà…Un dolce per San Gennaro”, quarta edizione del contest dove le creatività degli artigiani dell’arte bianca saranno messe alla prova, invitati alla realizzazione di un dolce dedicato a San Gennaro, venerato dall’Italia e all’estero. Il concorso è riservato ai pasticceri che vogliano cimentarsi nella creazione di un dolce dedicato al Santo più amato dai napoletani, e non solo. Nell’anno in cui procede speditamente il riconoscimento, da parte dell’Unesco, del culto e della devozione popolare per San Gennaro come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, Il concorso, fortemente voluto da Mulino Caputo, è riservato agli artigiani che abbiano almeno cinque anni di esperienza in pasticceria e richiede la creazione di un dolce monoporzione. Il regolamento fa riferimento a un dolce “da viaggio” da realizzare utilizzando una delle farine Mulino Caputo, il Mulino di Napoli; un ingrediente scelto tra le referenze Agrimontana, azienda italiana riconosciuta in Italia e nel mondo per la qualità dei suoi canditi e dei marrons glacés; un ingrediente di colore rosso (in riferimento al miracolo del sangue del Santo) e/o un ingrediente di colore giallo (in riferimento al più noto epiteto del Santo, “Faccia ‘ngialluta”). Per inviare la propria candidatura, corredata dalla ricetta e dalle foto del dolce, ci sarà tempo fino al 31 luglio inoltrando all’indirizzo email info@dfcomunicazione.it. La premiazione del vincitore è fissata per il 6 settembre a Napoli, presso il Roof Garden Terrazza Angiò del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo. “San Gennà…Un dolce per San Gennaro” sta diventando un appuntamento sempre più importante:  «A noi di Mulino Caputo – ha dichiarato Antimo Caputo Amministratore delegato della Mulino Caputo –  piace l’idea di stimolare la creatività dei maestri pasticceri, affinché realizzino un dolce che possa diventare un ulteriore elemento caratterizzante di Napoli, della Campania e, al di fuori dei nostri confini, dell’Italia tutta. Certi dell’importanza di “fare squadra”, riteniamo che mettendo a sistema tutte le nostre migliori competenze, saremo in grado di dare vita a un percorso virtuoso, capace di promuovere materie prime e prodotti artigianali ma anche storia, cultura e tradizioni della nostra terra». Il contest “San Gennà…un dolce per San Gennaro” ha ottenuto il patrocinio morale della più autorevole accademia nazionale di categoria, l’AMPI (Accademia Maestri Pasticceri Italiani). La giuria che valuterà le proposte sarà formata da  Maestri pasticceri di altissimo profilo: Luigi Biasetto, Relais Dessert e già Miglior Pasticcere del Mondo; Salvatore De Riso, presidente dell’AMPI e Antimo Caputo, Ad del Mulino Caputo. Al vincitore andrà un premio di mille euro e una fornitura di 1000 kg di farine Mulino Caputo. Il regolamento del concorso è visionabile sulla pagina Facebook di Mulino Caputo e sulla quella della Dieffe Comunicazione. Harry di Prisco

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La Bretagna e le specialità gourmandes bretoni

La gastronomia della Bretagna alla ricerca dei sapori dimenticati La Bretagna è un perfetto equilibrio fra il mare e le terre e le isole bretoni,  offre paesaggi sorprendenti, dal clima molto vario. L’aria, ricca di iodo, è tonificante e vivificante, spiagge, scogliere, distese di verde e città medievali. In questi luoghi si sono scritte importanti pagine di storia che hanno contribuito a formare la sua identità, la sua natura autentica e la sua cultura. Navigare, cavalcare, immergersi nel verde per poi vibrate al ritmo di una festa bretone o di un festival. Entrare in un pub bretone  consente una pausa di convivialità, ma soprattutto, consente di assaporare il benessere e il relax. La Bretagna, regione di tradizioni e di folklore, conserva gelosamente le sue tradizioni del gusto, per conoscerla occorre cominciare dalla gastronomia, che ha come punto di forza le crêpes (da gustare quelle al caramello e burro salato) e le gallette nonché le ostriche dal gusto iodato, ma come non provare una ciotola di sidro frizzante, il chouchen (antica bevanda celtica a base di idromele), una fragola di Plougastel matura al punto giusto, le ricette di tendenza con il grano saraceno degli chef famosi come Bertrand Larcher allo Street food, concludendo il pasto con un whisky di grano saraceno… questi sono i sapori della Bretagna! La cucina bretone ha una vasta gamma di sapori della terra e del mare, con i suoi prodotti locali e di stagione. Tanti gli itinerari di scoperta dei molti volti della regione, fra mare e interno, e per alloggiare, proposte per tutti i gusti, dal faro dell’Isola Vergine al un maniero, a una casa sull’acqua o una roulotte appollaiata su un menhir. Prima di tornare a casa con la nostalgia e la promessa di ritornare in Bretagna quanto prima, un souvenir potrà essere una maglietta a righe dei marinai e una borsa fatta con vele riciclate. Lasciatevi contagiare dallo spirito della Bretagna, vivere al modo francese è anche prendere il tempo di vivere al ritmo della natura e del sole per scoprire tutte le ricchezze che la Bretagna ha da offrire. Per saperne di più: www.bretagna-vacanze.com – www.france.fr Harry di Prisco

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Presentato il patto di Sostenibilità dei Monti Lattari

Fautore il Presidente della Pro Loco di Vico Equense Donato Aiello e i rappresentanti degli  enti territoriali Il nome Monti Lattari, indicando le alture che si estendono a ridosso dei golfi di Napoli e Salerno la cui cima arriva a  1444 metri, ha origini antiche. Sembra che nell’antichità indicasse solo una parte della dorsale dove erano i pascoli di media altura (“altitudo collis mediocris”) e che solo in tempi moderni il nome sia stato esteso ad abbracciare tutta la dorsale. Troviamo traccia di tale termine nel brano latino del secondo secolo d.C. con il quale il medico Galeno elogiò il latte prodotto sulle alture presso Stabia. Oggi i Monti Lattari sono una realtà economica notevole che merita tutela, il  dieci maggio scorso è stato firmato il “Patto di Sostenibilità dei Monti Lattari” fra il Presidente della Pro Loco di Vico Equense, Donato Aiello, e i rappresentanti degli altri enti – locali e nazionali – che hanno contribuito ai lavori del Progetto ANSENUM (acronimo di “Antichi Semi Nuovi Mercati“). Condividendo gli obiettivi contenuti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e consapevoli della necessità di una loro traduzione locale, coloro che hanno ratificato il Patto per la Sostenibilità dei Monti Lattari si fanno custodi della tutela, della cura e della valorizzazione della biodiversità locale, dell’ambiente, del territorio, del suolo, delle tradizioni, e delle persone. Attraverso tale accordo, che prevede un rinnovo con verifica annuale  (in quanto, dopo tale arco temporale, sarà integrato e rinnovato), gli enti firmatari si impegnano:  per un aumento della consapevolezza nella società circa l’importanza dell’utilizzo degli ecotipi locali dei Monti Lattari, per il recupero e la valorizzazione delle produzioni tipiche esaltandone le peculiarità della “qualità”, “tipicità” e “sostenibilità”  per tutelare il patrimonio naturale, storico e culturale dei Monti Lattari attraverso la valorizzazione degli ecotipi locali. In sintesi la mission del patto consiste nel tutelare il territorio attraverso la conservazione e la valorizzazione dei suoi biotipi autoctoni in quanto il recupero della biodiversità in agricoltura è da tempo al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e della politica comunitaria, ed è il reagente per lo sviluppo sostenibile della produzione agricola delle aree rurali e per le opportunità di diversificazione commerciale dell’offerta di prodotti agricoli. Ritenendo che per realizzare questi cambiamenti siano necessarie politiche pubbliche adeguate, il documento è stato consegnato dal Presidente della Pro Loco di Vico Equense al Referente PSR Regione Campania, Giorgio D’Agostino. I firmatari del Patto  esortano la Regione Campania a prevedere un disciplinare che consenta la vinificazione dell’uva del Sabato, che è uno dei prodotti del “paniere ANSENUM”, il cui progetto è stato finanziato con i fondi psr Regione Campania 2014-2020 (tipologia d’intervento 16.5.1 “Azioni congiunte per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ad essi e per pratiche ambientali in corso”).  Il Patto è il risultato di tale progetto, il documento è stato  concepito per ampliare gli obiettivi, sia numericamente che temporalmente, di ANSENUM, che da due anni lavora al recupero di vecchi ecotipi, ovvero il pomodoro “Corbarino”, i derivati del latte vaccino e l’uva “di Sabato”.  Nello specifico i firmatari del patto, oltre a  Donato Aiello, sono: il Presidente dell’Ente Parco dei Monti lattari, Tristano Dello Ioio; il delegato del Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II, Francesco Caracciolo; la delegata del dirigente scolastico dell’Istituto Professionale Alberghiero “De Gennaro”, Maria Imperato; la dirigente scolastica dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Marco Pollione Vitruvio”, Angela Cioffi; lo chef Sabato Rispoli in rappresentanza dell’Associazione Cuochi Penisola Sorrentina; il direttore della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) di Napoli, Fabio Marozzi; il segretario provinciale della Coldiretti, Costantino Puddu; il presidente provinciale di Confagricoltura, Fabrizio Marzano; il presidente nazionale di Federconsumatori, Emilio Viafora; il delegato del presidente regionale Slow Food, Mario Persico; il Presidente dell’Associazione “For After Life II”, Rosario Angellotti. Harry  di  Prisco

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