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Campania, eventi

“Memorial Peppino Di Napoli” Gran Maestro della Ristorazione

Napoli, a Villa Signorini di Ercolano mercoledì prossimo il ricordo di  Peppino Di Napoli  Il prossimo mercoledì  2 aprile, con inizio alle ore 16.00, presso la magnifica struttura di Villa Signorini di Ercolano, si terrà il “Memorial Peppino Di Napoli”; un evento fortemente voluto da tutto il direttivo e da tutti gli iscritti alla sezione campana dell’A.M.I.R.A. (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti e Alberghi). Peppino Di Napoli è stato una delle figure più significative nel mondo della ristorazione e della formazione professionale nel settore alberghiero. Fondamentale per la crescita e la diffusione della cultura gastronomica campana, Di Napoli è stato un punto di riferimento per generazioni di professionisti e appassionati del servizio di ristorazione e dell’ospitalità. Ha dato vita a numerosissime manifestazioni e con la sua sezione, della quale è stato eletto all’unanimità per 42 anni consecutivi nella carica di fiduciario, ha sempre partecipato a tutti i più importanti incontri che riguardavano il mondo dell’ospitalità, intervenendo con la sua passione anche come giornalista esperto del settore. Basti ricordare tra i tanti: l’organizzazione di 3 Congressi Nazionali A.M.I.R.A.; le numerose partecipazioni all’Exposudhotel; la Giornata del Maître; l’istituzione del Concorso “Domenico Ricciardi” e quello del “Maitre dell’anno”. Oltre la carica di Fiduciario della sezione napoletana dell’ A.M.I.R.A, Di Napoli ha ricoperto anche, per diversi anni, il prestigioso incarico di Tesoriere nazionale del sodalizio. Numerosi sono i riconoscimenti ed onorificenze che sono stati attribuiti a Di Napoli come: il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana; Cavaliere di Santa Marta; Gran Maestro della Ristorazione; Ambasciatore della Cultura Enogastronomica della Campania Felix ed altri. Nel corso della manifestazione si svolgerà una gara tra alcuni maîtres specializzati nella cucina al flambé. Il tema della competizione sarà la preparazione di un dessert servito con un vino in abbinamento. Una qualificata giuria decreterà i vincitori della gara. La giornata del 2 aprile sarà un momento di celebrazione di tutto quanto realizzato da Di Napoli e lasciato in eredità ai giovani. La manifestazione vedrà la partecipazione di numerosi colleghi, associazioni di categoria, istituti alberghieri, stampa, fotografi, TV locali, sponsor, amici, personalità del mondo della ristorazione e dell’ospitalità. Il Memorial sarà un’occasione per ricordare la sua figura, il suo impegno e la sua passione che hanno segnato la storia della ristorazione campana e italiana. Un impegno che continua a riscuotere attenzione e successi attraverso l’opera che l’attuale fiduciario Dario Duro porta avanti insieme a tutto il direttivo e secondo gli insegnamenti ricevuti da Di Napoli, al quale è stato a fianco dai suoi anni giovanili, carpendo quelle doti e virtù possedute dal Gran Maestro per poterle ora esprimere e continuarne l’opera e l’operato, creando anche una manifestazione culturale d’esempio per i giovani: il “Premio AMIRA Progress”, giunto quest’anno alla sua IV edizione, con apprezzamenti ricevuti in tutta Italia.

Ricette

A Vico Equense  il primo appuntamento del ciclo di esperienze gastronomiche

“Saporì: la pizza diventa esperienza” un viaggio sensoriale tra i sapori autentici della penisola sorrentina con l’obiettivo di coniugare la tradizione della pizza partenopea con ingredienti selezionati di altissima qualità Il nome Vico Equense non deriva dal termine latino cavallo ma da quello di “piana” quindi un quartiere esteso al punto da avere una certa autonomia, anche oggi primeggia a Milano dove Vico Equense ha partecipato alla Borsa Internazionale del Turismo – BIT di Milano, in programma dal 9 all’11 febbraio  presso la Fiera, un appuntamento annuale quello della BIT tra espositori provenienti da tutto il mondo, gli operatori del settore e il pubblico di visitatori. «Siamo orgogliosi di portare Vico Equense alla BIT di Milano – ha dichiarato il Sindaco Giuseppe Aiello – perché questa è un’occasione straordinaria per valorizzare il nostro territorio e attrarre nuovi flussi turistici. Il nostro obiettivo è far conoscere la bellezza e l’autenticità della nostra città, che offre un mix perfetto tra natura, storia e tradizione culinaria». Vico Equense è la perla della penisola sorrentina sempre più richiesta come destinazione per i suoi percorsi naturalistici, itinerari culturali e degustazioni dei prodotti tipici del territorio. La pizza è stata sempre il fiore all’occhiello della cittadina, per celebrarla si sono tenuti nei giorni scorsi i “Sentieri Vicani”  un viaggio tra gusto, enologia e alta gastronomia. Presso la pizzeria “Saporì Pizza e Qualcos’altro”  di Seiano di Vico Equense, all’interno del complesso alberghiero del Grand Hotel Angiolieri. Al primo appuntamento del ciclo di esperienze gastronomiche è stato dato il titolo di “Saporì: la pizza diventa esperienza” un viaggio sensoriale tra i sapori autentici della penisola sorrentina e i migliori vini vicani per celebrare il territorio attraverso le materie prime selezionate che raccontano la storia e la tradizione della penisola sorrentina. Una serata esclusiva che ha visto protagonisti ingredienti di altissima qualità, il talento di maestri dell’arte culinaria e la magia di un panorama mozzafiato sul Golfo di Napoli. Ha guidato le degustazioni  il giornalista enogastronomico Renato Rocco,  direttore de La Buona Tavola Magazine, che ha illustrato come il perfetto abbinamento tra pizza e vino possa raccontare la storia di un territorio unico, quello vicano, ricco di tradizioni e di sapori inconfondibili. L’evento è stato realizzato in collaborazione con l’azienda vinicola Abbazia di Crapolla, una realtà storica che da anni valorizza i vigneti autoctoni della penisola sorrentina, nonché con il ristorante L’Accanto, segnalato dalla Guida Michelin, appartenente al prestigioso Grand Hotel Angiolieri. Protagonisti dell’evento: il pizzaiolo Fernando Speranza di Saporì e lo chef de L’Accanto Fabrizio De Simone, che hanno elaborato un menù per esaltare i sapori autentici del territorio. Le portate sono state accompagnate da una selezione di vini  della Abbazia di Crapolla, che esprimono l’anima più autentica della viticoltura vicana, presentati da Fulvio Alifano, co-titolare dell’azienda, e dai sommelier de L’Accanto  Giovanni Starace e Luciano Esposito che hanno illustrato le caratteristiche dei vini.  Questo il menù della serata enogastronomica: Antipasto: – Frittatina con ragù bianco e piselli, in abbinamento a Asprinio d’Aversa DOC spumante brut “Trentapioli” – Salvatore Martusciello Degustazione di pizze : – Pizza con provola delle colline vicane e pecorino, baccalà alla pizzaiola e cialdina di capperi, in abbinamento a Vino rosso “Sabato” – Abbazia di Crapolla; – Pizza con crema di verdure, provola delle colline vicane, varie consistenze di verdure di stagione e misticanza di Montoro, in abbinamento a Campania Bianco IGP “Poizzo” – Abbazia di Crapolla; – Pizza con fior di latte delle colline vicane, carpaccio di manzo marinato a freddo, funghi cardoncelli e fonduta di blu di bufala, in abbinamento a Campania Bianco IGP “Sireo” – Abbazia di Crapolla; – Pizza in doppia cottura con impasto 5 cereali con seppia, paté di olive, noci e salsa allo yogurt aromatizzata allo zenzero, in abbinamento a Campania Bianco IGP “Poizzo” – Abbazia di Crapolla; Dolce: -Semifreddo alla nocciola ricoperto di mandorle pralinate e glassa al cioccolato fondente Harry di Prisco

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Monte di Procida, l’Essenza del mare del ristorante BLU

Blu Ristorante una casa aperta a chi cerca bellezza, autenticità e passione splende per una sera  nel cielo di Monte di Procida  con lo chef stellato Gramaglia Nei giorni scorsi lo Chef Paolo Gramaglia, Stella Michelin del ristorante President di Pompei, è stato il protagonista di un evento gastronomico che si è svolto nel ristorante à la carte  BLU di Monte di Procida. “Una Stella nel Blu” è il titolo che è stato scelto per sottolineare il connubio fra lo Chef stellato e il blu intenso del mare di Torregaveta. L’ambiente del ristorante è stato creato con l’intento di suscitare emozioni profonde,  in uno scenario mozzafiato dei Campi Flegrei, è la celebrazione stessa del mare e della passione che guida ogni creazione culinaria. Il ristorante raffigura  l’amore per il territorio, espresso attraverso cibi, sapori e atmosfere uniche. La serata è stata dedicata alla valorizzazione delle eccellenze gastronomiche e vinicole del territorio con i vini delle Cantine Babbo, rinomata realtà flegrea, attraverso un menù studiato per l’occasione. Per lo Chef  Paolo Gramaglia: «Blu non è solo un colore, Blu non è solo un progetto, Blu non è solo un ristorante. Blu è un’idea, un sentimento, una passione; Blu è vita, è unione di due famiglie, Schiano e Gramaglia, incontro di grandi professionisti, che vivono e vibrano le corde della musica gastronomica per la cucina, per la sala, per l’ospitalità. Blu è tutto questo è molto di più !». Il proprietario Antonio Schiano Lo Moriello ha precisato: «Il Blu Ristorante è una casa aperta a chi cerca bellezza, autenticità e passione. Questa serata dimostra cosa succede quando grandi talenti e dedizione si uniscono. È stata una festa di sapori, colori e sorrisi: un’esperienza che ha reso onore al mare e alla nostra terra». La brigata di sala, coordinata dal sommelier Fabio Gallotti, ha garantito precisione e professionalità durante tutta la serata. L’evento ha confermato il ruolo del Blu Ristorante come luogo di incontro per la promozione dell’eccellenza enogastronomica e come punto di riferimento per chi cerca esperienze di alta qualità. Il ristorante offre una soluzione à la carte per gli habitué dell’adiacente struttura turistico-ricettiva Villa Aragonese, storica location per eventi di prestigio. Per risalire alle origini bisogna arrivare agli anni ‘50, quando il locale era famoso ai frequentatori della Baia di Torregaveta come Addo ‘e Figliole. Oggi il locale, il cui nome completo è “Blu – L’essenza del mare”, ha cambiato parzialmente i suoi lineamenti, lasciando invariato il tipo di menù, composto da antipasti, primi e secondi in cui protagonista è il mare e ciò che ogni giorno offre. Il Blu non è solo un colore, ma la vera sostanza del mare, che permea ogni aspetto di questo luogo ritenuto fin dall’antichità magico. Il progetto di brand identity ha mirato a trasportare la freschezza e l’essenza del mare nell’identità del ristorante, creando un’esperienza unica e autentica. Il design è frutto dell’opera di Pietro Del Vaglio, un interior designer i cui progetti hanno riscosso molto successo tra gli States e l’Italia. A definire il design di Ristorante Blu è il suo carattere, contemporaneo e raffinato, riecheggiante il paesaggio marino e le sue bellezze naturali, anche subacquee come il corallo. Ogni elemento, dall’arredamento alla disposizione degli spazi, è stato progettato per offrire un’esperienza gastronomica e sensoriale indimenticabile. Il BLU non è solo un colore o un tema decorativo, ma una filosofia che permea tutto il ristorante, dall’atmosfera rilassata e accogliente alle deliziose creazioni culinarie che portano i sapori del mare direttamente sulla tavola. Ogni dettaglio, anche il più piccolo, è stato curato con attenzione per garantire un’esperienza completa e memorabile. Ma dove nasce il nome BLU ? Il nome è un richiamo immediato e potente: il colore del mare, la linfa vitale che bagna la costa flegrea.  Giacomo D’Ippolito, classe 1983,  ha curato il progetto in modo maieutico, ricordando Socrate, è riuscito a far emergere la verità racchiusa e a tirarla fuori  evidenziando i valori e la propria unicità attraverso un’identità visiva che fa la differenza. Il pesce è presente ovunque, a cominciare dal marchio ideato da Ippolito: una “B” che incorpora la coda di un pesce. Questa location rappresenta l’evoluzione naturale di un’esperienza consolidata nel settore della ristorazione, con l’obiettivo di esaltare l’eccellenza dei prodotti locali. «Il Blu è più di una semplice tonalità cromatica: è la sintesi perfetta tra territorio e cultura gastronomica, simbolo di profondità, purezza e tradizione», precisa D’Ippolito. L’eccellenza dei prodotti locali diventa il cuore pulsante del ristorante, mentre l’estetica del brand richiama la freschezza e l’autenticità del paesaggio circostante. Il payoff  “L’essenza del mare” rappresenta una promessa autentica, non si tratta solo di un richiamo poetico, ma di un impegno concreto nel portare in tavola la freschezza e la ricchezza del mare che circonda la costa flegrea. Restituendo in tal modo l’autenticità di ciò che il mare offre preparato con ingredienti di stagione e pescato locale, con piatti che ne esaltano la freschezza e la varietà. L’essenza del mare è quella sensazione di pura genuinità, capace di trasportare  in un viaggio sensoriale che evoca il profumo salmastro della brezza marina con il profumo delle onde. Questa promessa si riflette in ogni dettaglio del menù, creando un legame indissolubile tra il ristorante e il territorio. In tal modo si vive un’esperienza gastronomica in cui il territorio si fonde armoniosamente con la creatività culinaria. Al Ristorante Blu si realizza un viaggio sensoriale, dove ogni piatto crea un legame profondo con il nostro mare del golfo di Pozzuoli. Il progetto è riuscito a racchiudere nel locale l’essenza stessa del mare, per celebrare la bellezza dei Campi Flegrei e l’eccellenza culinaria locale. Ogni piatto racconta una storia, ogni dettaglio architettonico invita a immergersi in un luogo dove il mare non è solo uno sfondo panoramico della sala. Questo il Menù della serata : – “Da Schito verso il mare”: carciofo violetto su salsa di alici, salame di bufalo e gambo del carciofo arrostito; – “Totani e patate”: guazzetto di totani, patata soufflé, bottoni di inchiostro di totano di pomodoro e basilico;

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La caprese sbagliata di Scicchitano

Anche uno scampo crudo nella ricetta Il pescato di qualità dal mare di Napoli diviene prelibato nei piatti di Scicchitano, il progetto di Giuseppe Scicchitano, terza generazione di ristoratori, famosi nel mondo per ‘A figlia d’ ‘o Marenaro fondato nel 1943, dove la tradizione incontra l’innovazione frutto di studio e tanto cuore, per una esperienza di gusto eccellente. Dopo aver sorpreso con gli spaghetti al cioccolato con foglia d’oro e il pacchero ai tre crostacei, Giuseppe Scicchitano ne ha ideata un’altra delle sue. E nel preparare questa speciale “Caprese” ha usato anche ricotta e uno scampo crudo, marchio di fabbrica del suo ristorante in via Foria a Napoli. «L’idea è nata dopo aver proposto un pane al cioccolato con una mousse di gamberi. Data l’esplosione di gusto abbiamo pensato di ispirarci ad uno dei classici della pasticceria. L’aggiunta della ricotta sta a simulare la pallina di vaniglia che solitamente accompagna la fetta nel piatto. E poi un tocco di gusto con un nostro cavallo di battaglia, ossia i crostacei crudi», ha spiegato Scicchitano. Per la preparazione di questo speciale piatto, così come mostrato in un reel sui suoi seguitissimi social con 1 milione di follower, si crea prima la pagnotta di pane al cacao con 200 gr di cioccolato fondente, 800 ml di acqua, un cucchiaino d’olio, 150 gr di mandorle, 30 gr di miele e 1 kg di farina, tra quella di semola e la Nuvola del Mulino Caputo. Una volta sfornata non resta che tagliarne una fetta a mo’ di torta e farcirla con ricotta allo zenzero usando una sac a poche, e adagiarvi sopra lo scampo crudo. Provare per credere! VIDEO RICETTA: H di P

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A Bolsena  l’Accademia Italiana Gastronomia e Gastrosofia  premia le eccellenze della Tuscia

Consegnati a Luigi Dottarelli,  Leonardo Belcapo  e Cesare Morelli  i Blasoni dell’Accademia per il 2024 L’ Accademia Italiana Gastronomia e Gastrosofia è un’ associazione, senza fini di lucro, che promuove i valori di un’alimentazione consapevole attraverso l’approccio multidisciplinare alle culture e politiche alimentari basate sulla Gastrosofia, che è  una disciplina che si pone l’obiettivo di coniugare appetito, arte culinaria e piacere per il buon cibo ed il bere. A Bolsena sono stati consegnati, nel corso di in un evento conviviale, i “Blasoni” dell’Accademia 2024. Per la Tuscia i riconoscimenti sono andati all’Antica Norcineria Morelli di Castiglione in Teverina, all’Hotel Eden di Bolsena e alla Fattoria Madonna delle Macchie di Castiglione in Teverina. A consegnare i prestigiosi  “Blasoni” il giornalista e scrittore Antonio Castello, Console per l’Italia Centro Ovest (Toscana, Lazio e Umbria meridionale) dell’Accademia, il quale ha dichiarato che i riconoscimenti sono stati conferiti dal sodalizio, presieduto dal Rettore Alex Revelli Sorini, professore di storia e comunicazione delle culture e politiche alimentari presso Università San Raffaele Roma, dopo aver attentamente valutato i successi conseguiti nel settore di pertinenza delle tre strutture. Dell’associazione fanno parte docenti universitari, ricercatori, giornalisti, chef, ed esperti di varie discipline come: nutrizione, storia, antropologia, enologia, cucina, degustazione sensoriale. Le principali finalità istituzionali dell’ Accademia sono quelle di ricercare filologicamente usi, tradizioni e tecniche ricollegabili al sapere gastronomico, al fine di promuoverne in Italia e all’estero la conoscenza anche in funzione didattica. I riconoscimenti sono stati consegnati a: Luigi Dottarelli, proprietario dell’Hotel Eden;  Cesare Morelli, titolare dell’omonima norcineria e a Leonardo Belcapo, della Fattoria Madonna delle Macchie. Presente all’evento Vincenzo Peparello, presidente della Confesercenti di Viterbo, il quale ha sottolineato le eccellenze delle tre strutture, sempre attente alla qualità, complimentandosi con l’Accademia per la meritoria opera che svolge nell’individuare e premiare, con estrema obiettività, i destinatari degli ambiti riconoscimenti. Harry di Prisco

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A Pozzuoli la seconda edizione di Azzurro Pozzuoli

A Pozzuoli il 28 e i 29 dicembre eventi gastronomici, convegni, masterclass e laboratori didattici per bambini Al centro dell’economia ittica puteolana il valore inestimabile della risorsa mare Il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni, intervenendo alla conferenza di presentazione dell’evento nello storico Palazzo Migliaresi a Rione Terra ha dichiarato: «Azzurro Pozzuoli è una scommessa già vinta. Alla sua seconda edizione, conferma lo straordinario interesse della città, degli operatori e dei media nei confronti del mondo dell’enogastronomia flegrea». La manifestazione coinvolgerà l’intera cittadina flegrea e si pone l’obiettivo di valorizzare il pescato fresco, simbolo dell’eccellenza delle acque locali, nonché di promuovere le eccellenze enogastronomiche del territorio. Il pesce ha da sempre un ruolo centrale nell’economia ittica puteolana, che si basa su pratiche di pesca sostenibile e responsabile. Continua il sindaco Manzoni: «L’amministrazione ha creduto nel progetto al punto da richiedere un finanziamento ingente a Città Metropolitana per una seconda data in estate. Ringrazio l’Assessora Titti Zazzaro per l’intuizione e per l’impegno con il quale sta portando avanti un progetto che può proiettare l’enogastronomia puteolana e le eccellenze del territorio a livelli altissimi». Alla conferenza stampa, moderata dal giornalista ed esperto di enogastronomia Luciano Pignataro, hanno partecipato i rappresentanti delle  istituzioni locali ed esperti del settore. Sempre a Palazzo Migliaresi  si è tenuto successivamente un convegno dal titolo “Pratiche di alimentazione e nuove tendenze culinarie”, introdotto e moderato da Vincente Migliucci, esperto di ecologia. Per l’assessore alle attività produttive del Comune di Pozzuoli Titti Zazzaro: «Nonostante tutto, Azzurro Pozzuoli è di nuovo realtà. È stato un anno difficile, ma noi tutti siamo stati più forti della più grave crisi sismica degli ultimi cento anni. Azzurro Pozzuoli è un momento di festa che rimette i valori della tradizione e del pescato locale al centro di un viaggio proiettato nel futuro». L’assessore Zazzaro così ha concluso il suo intervento: « Sono felice di annunciare che dopo il successo dello scorso anno, dal 2025 le edizioni di Azzurro Pozzuoli raddoppiano, con un nuovo appuntamento previsto anche per l’estate. Tutto ciò è il frutto di una costante sinergia tra questa amministrazione, gli operatori del mercato ittico, i pescatori, le associazioni e tutti coloro che insieme a noi hanno creduto e credono nel valore inestimabile della risorsa mare». La giornata si è conclusa con lo showcooking dello chef, stella Michelin, Paolo Gramaglia e dello chef  Cristian Oliviero che hanno preparato per l’occasione piatti straordinari, grazie ai quali i partecipanti al convegno hanno avuto l’opportunità di apprezzare il pescato fresco, autentico simbolo delle limpide acque locali, abbinato ai pregiati vini del Consorzio di Tutela dei vini dei Campi Flegrei e Ischia, in un’esperienza che ha celebrato le risorse uniche di questo territorio. Il prossimo appuntamento di Azzurro Pozzuoli è per sabato 28 dicembre nel “Palazzo del Mare”, sede del mercato ittico, alle ore 10,30 ci sarà una Masterclass dedicata alla degustazione dei pregiati vini dei Campi Flegrei, curata da AIS Campania (Associazione Italiana Sommelier Campania). L’evento guiderà i partecipanti in un viaggio sensoriale unico, con l’abbinamento dei vini alle eccellenze del pesce azzurro del mare di Pozzuoli. Domenica  29, sempre nel “Palazzo del Mare”, con inizio alle ore 10,30, è previsto l’evento “Azzurro Pozzuoli 4 Family”, laboratori didattici per bambini e famiglie. Gli Agrilab non sono solo un’occasione di divertimento, ma rappresentano anche un’opportunità educativa per sensibilizzare i più giovani su tematiche fondamentali come la biodiversità, l’alimentazione consapevole e l’importanza di un rapporto armonioso con la natura. L’edizione 2024 di Azzurro Pozzuoli si concluderà il 29 dicembre con il tradizionale evento “Aperifish”, a partire dalle ore 19,00. In questa occasione, i ristoratori puteolani delizieranno i presenti con piatti unici a base di pesce azzurro, creati per valorizzare la tradizione e l’innovazione della cucina locale. I piatti saranno accompagnati dai pregiati vini dei Campi Flegrei. Bontà delle tradizioni culinarie puteolane, un’occasione da non perdere per vivere la magia delle festività natalizie nel cuore della tradizione flegrea. Harry di Prisco

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Ua, ch’ birr nasce così il birrificio KBirr

Presentato il nuovo percorso degustativo “Basta, il Gourmet e le Birre di KBirr” KBirr, una birra artigianale, quindi cruda e non filtrata, dalla  denominazione pittoresca che deriva dalla contrazione del modo di dire “Ua, ch’ birr”, espressione vernacolare che unisce folklore e sentimento, genuinità e qualità. Un nome efficace deve essere unico e facilmente pronunciabile in diverse lingue per garantire una diffusione internazionale senza ostacoli. Questo l’origine singolare del nome “KBirr”.  Per presentare il lancio del nuovo percorso degustativo, che ha visto protagonista il padrone di casa Enzo Bastelli con la collaborazione dello chef Federico Demata e le birre artigianali del Birrificio KBirr, si è svolto con grande successo l’evento: “Basta, il Gourmet e le Birre di KBirr”. L’incontro, che si è tenuto presso la pizzeria “Basta” a Nola e ha entusiasmato gli ospiti con un’esperienza sensoriale che ha unito pizze gourmet, alta cucina e birra di qualità, in un abbinamento inedito e sorprendente. Il cuore dell’evento è stato naturalmente il menù degustazione ideato da Enzo Bastelli e Federico Demata, che hanno saputo interpretare con maestria i sapori delle birre artigianali prodotte dal birrificio KBirr, creando portate studiate per esaltare ogni sfumatura della birra e viceversa. Dalla delicatezza della bionda alla complessità della scura, ogni birra è stata accompagnata da una pizza ideata per armonizzarsi perfettamente con le sue caratteristiche. Per Bastelli: «ogni pizza creata per questo evento nasce dall’incontro tra la mia passione per la cucina e il desiderio di valorizzare la birra artigianale come elemento fondamentale dell’esperienza gastronomica. Con l’abbinamento alle birre di KBirr, ho voluto esplorare nuove possibilità di gusto, cercando di creare una sinergia che esaltasse sia le pizze che le birre, in un percorso di sapori che parla di territorio e qualità». L’abbinamento birra-piatto, infatti, ha visto un perfetto equilibrio tra gli ingredienti freschi e ricercati scelti e le note uniche delle birre di KBirr, che hanno saputo accompagnare ogni portata con eleganza. Ogni pietanza ha raccontato una storia, un incontro tra tradizione gastronomica e innovazione, con l’attenzione ai dettagli che ha sempre contraddistinto il lavoro di Bastelli e Demata. In merito all’esperienza, lo chef Federico Demata ha dichiarato: «Il menù nasce dalla volontà di entrambi di guardare con lungimiranza ad un progetto ambizioso: mettere su una pizza, di livello tecnico e qualitativo già altissimo, dei veri e propri piatti di fine dining eseguiti con tecnica e accuratezza senza mai dimenticare il fil rouge che lega il commensale allo chef. Per tanto pizze che arrivino dritte alla memoria ristorativa dell’ospite senza mai confondere il palato, facendogli vivere un vero e proprio percorso degustativo alternando varie consistenze di crunchy a note di acidità, sapidità, dolcezza e tanto altro tutto da scoprire». Ha concluso Fabio Ditto, founder di KBirr: «Un viaggio nei sapori, dimostrando ancora una volta come la birra, spesso sottovalutata negli abbinamenti gourmet, possa essere una compagna ideale per piatti raffinati e creativi». Harry di Prisco

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VisiTuscia Expo per la promozione delle eccellenze del territorio viterbese

Viterbo il Palazzo dei Papi VisiTuscia Expo 2024 nel segno della Cultura, dell’Enogastronomia e del Turismo Religioso. Al via, nell’ambito della DMO “Expo Tuscia”, il secondo evento di promo commercializzazione dedicato alle eccellenze del territorio viterbese Si terrà dal 21 al 23 novembre, nell’ambito della DMO (Destination Management Organization) “Expo Tuscia”, l’edizione 2024 di “VisiTuscia”, la Borsa del Turismo e dell’Enogastronomia della Tuscia viterbese, organizzata dal CAT Centro Assistenza Tecnica di Viterbo. Quest’anno l’attenzione sarà riservata al Turismo Religioso in previsione dell’Anno Giubilare 2025. L’iniziativa promozionale si terrà nel Viterbese con un programma itinerante che vede protagonisti i comuni e le imprese del territorio localizzati anche lungo la direttrice della Via Francigena. L’obiettivo è quello di presentare le eccellenze viterbesi con il coinvolgimento interessato delle aziende, per far conoscere quanto di avvincente il territorio possa offrire, non solo dal punto di vista dell’ospitalità ricettiva ma anche enogastronomico, culturale, ambientale, termale e religioso.          «Per rispondere a questa esigenza – dichiara Vincenzo Peparello presidente della DMO “Expo Tuscia” – nel corso della manifestazione, si visiteranno cantine e si potranno degustare alcune fra le più apprezzate specialità culinarie locali. Ma lo sguardo quest’anno sarà proiettato al futuro e in modo particolare al prossimo anno, quando l’Italia e il mondo intero celebreranno l’Anno Giubilare. Per questo abbiamo voluto mettere nel programma della manifestazione due visite speciali: alla Chiesa di Santa Cristina a Bolsena, dove nel 1263 avvenne il Miracolo Eucaristico da cui, l’anno seguente, fu istituita la Festa del Corpus Domini, e al Palazzo dei Papi a Viterbo, sede Pontificia dal 1257 al 1281. Sarà comunque l’intero tragitto della Via Francigena che attraversa l’intera provincia, da Proceno fino a Roma, a catalizzare l’attenzione dei turisti il prossimo anno. La presenza di numerosi operatori del turismo organizzato, vorrà essere – haconcluso Peparello – l’avvio di un ponte comunicativo e comunitario, nella prospettiva dell’accoglienza per il prossimo Anno». Un appuntamento di promo commercializzazione, dunque, per Operatori turistici, Tour Operator, Agenti di Viaggio, Startup, Blogger e Giornalisti della stampa specializzata dei settori turistico, enogastronomico e religioso. Il progetto della DMO “Expo Tuscia”, ammesso e finanziato dalla Regione Lazio, si sostanzierà su più fronti generando una vetrina ricca di contenuti da portare alla ribalta di un vasto pubblico anche grazie all’ausilio delle nuove tecnologie che consentiranno di ridurre le distanze e generare più ampi interessi. «Expo Tuscia è una delle poche DMO nel Lazio che copre diversi tipi di cluster con prodotti alternativi e complementari, nonché di offerte di nicchia legate alla sua cultura, tradizioni e all’enogastronomia – afferma il Destination Manager Francesco Comotti – il Consorzio si pone quindi come promotore di dialogo e interazione tra le realtà del territorio, anche grazie al suo ampio partenariato pubblico e privato, attuando azioni di condivisione delle linee strategiche di sviluppo tra le varie realtà coinvolte. Questa edizione del 2024 – conclude il Manager – si arricchisce anche della collaborazione di importanti reti di impresa che fanno parte della DMO». H di P

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Il Borgo con Gusto è di scena a Castiglione in Teverina

Sabato 28 e Domenica 29 settembre il Borgo di Castiglione sarà la vetrina della cultura, dei vini e dei prodotti tipici della Tuscia Il Museo del Vino di Castiglione in Teverina (VT), è sorto all’interno dell’ex complesso produttivo dei Conti Vaselli, sfruttando le vecchie cantine che oggi arricchiscono uno spettacolare percorso museale dedicato alla cultura enologica locale. In questa location d’eccezione si terrà il 28 e 29 settembre,  la manifestazione “Borgo con Gusto” promossa dalle Rete d’Impresa Castiglionese. Il tipico borgo della Tuscia, situato su un colle vicino al confine con l’Umbria, è vicino alle sponde del fiume Tevere, immerso in un paesaggio agreste rimasto immutato nei secoli e dalla trasformazione umana per rendere il territorio più idoneo alle proprie esigenze vitali. Nel corso dell’evento sin terrà anche un educational tour riservato ai giornalisti dell’enogastronomia nazionale. L’appuntamento è per Sabato 28 per una visita guidata al MUVIS, situato nel cuore del borgo, il “Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari” più grande d’Europa. Un percorso sotterraneo che abbraccia oltre 3 mila metri quadrati, svela pezzi di storia e tradizione contadina e scende fino a 27 metri sotto il livello del mare dove  nella “pancia” della Cattedrale, sono conservate botti di oltre 3 metri di diametro. Il museo è inserito all’interno del vasto ed articolato complesso produttivo nella grande cantina distribuita su 5 piani (1° piano, piano terra e 4 piani sotterranei), non più in uso da quasi 20 anni. Gli aspetti della produzione e della tradizione vinaria nel territorio della Teverina, sono stati “messi in scena”, con installazioni scenografiche accanto ai grandi temi di più ampio respiro culturale che il vino suggerisce. Il programma prosegue nel pomeriggio di Sabato 28 con la presentazione della Guida “I Sapori della Tuscia” – Viaggio Enogastronomico attraverso le Sagre e Feste di paese –  del giornalista Antonio Castello. Il giorno seguente, Domenica 29, alle ore 16,30, il programma prevede una tavola Rotonda a cui parteciperanno esperti e giornalisti di settore  per discutere il tema: “Enologia e Gastronomia, volani del turismo castiglionese. Proposte e iniziativa di sviluppo”.Le finalità mirano allo sviluppo e alla promozione del territorio della Tuscia per dare quella nuova immagine del territorio che le Reti di Impresa stanno realizzando. Al termine, in Piazza San Giovanni nel centro storico del borgo, ci sarà la presentazione di varie tipologie di libri, relatore Carlo Panza.  Nell’attigua Piazza Maggiore, la compagnia “Il Circo Verde”, presenterà: “Los Filonautas”, un suggestivo spettacolo su filo teso di un duetto di artisti di strada. A Piazza dell’Apollonia si potrà poi assistere ad uno spettacolo di illusionismo tenuto dal mago ” Novas”.  Il Borgo di Castiglione in Teverina farà da scenario al percorso enogastronomico dei prodotti tipici locali, con la collaborazione degli esperti sommelier di Fisar Viterbo, che faranno degustare i vini locali illustrandone le caratteristiche,  con musica dal vivo. Harry di Prisco

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