Nome dell'autore: Harry

news

Pronto a decollare il “Bufala Fest – non solo mozzarella”

Dal 9 al 17 luglio il Lungomare Caracciolo di Napoli  ospiterà il Bufala Village Nel Giardino delle Idee cresceranno nuove idee e progetti pratici per la filiera bufalina all’insegna della sostenibilità La VI edizione del “Bufala Fest” è pronta ad accogliere i visitatori nei 36 stand collocati di fronte al Golfo di Napoli. Tanti gli eventi in programma, come quelli musicali e le degustazioni guidate per far conoscere la mozzarella campana ma non solo, tutta la filiera bufalina con i suoi prodotti essenziali della nostra migliore tradizione gastronomica  legata al nostro territorio. Una  campagna di comunicazione sarà rivolta ai giovani, con l’obiettivo di promuovere un’idea di  sviluppo sostenibile, in grado di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere le generazioni future. Il tema di quest’anno è la “Sostenibilità” un concetto che deve essere perseguito attraverso un percorso lungo e costante. Il consumatore ormai è in costante evoluzione, attento ai cambiamenti sociali, tecnologici, economici e alimentari. Pertanto, in questi anni di allargamento della cultura di condivisione delle responsabilità, si è diffusa una forte attenzione ai temi della sostenibilità. Saranno nove giorni all’insegna del  gusto, dell’arte e della cultura. La filiera bufalina, legata al successo nel mondo della mozzarella ma che può dare di più, con il sapore e le proprietà della sua carne. Fino al 17 luglio i visitatori potranno accedere al Bufala Village gratuitamente, così come alla visione degli spettacoli  con musica e comicità e agli show coking nell’Arena del Gusto. “Bufala Fest – non solo mozzarella” è organizzato dalla Diciassette Eventi, in collaborazione con il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP ed il patrocinio di Regione Campania e Comune di Napoli. Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli, ha dichiarato: «Bufala Fest è ormai un evento consolidato  e da anni è organizzato in collaborazione del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP. Una manifestazione capace di andare oltre gli aspetti meramente enogastronomici e di promuovere una filiera importante per l’economia della nostra regione come quella bufalina, toccando temi importanti come quelli della sostenibilità, del risparmio energetico e della transizione ecologica, configurandosi come iniziativa sì di promozione, ma con degli aspetti di conoscenza e culturali molto significativi». Antonio Rea e Francesco Sorrentino, organizzatori di Bufala Fest affermano:  «Le novità di questa edizione saranno tantissime e tutte di rilievo, a partire dal concept del villaggio, funzionale ad una fruizione completamente sostenibile. Inoltre, diversi nostri partner hanno scelto Bufala Fest, come vetrina di prestigio per presentare i loro progetti legati alla transizione green. Quest’anno abbiamo elaborato un ampio ed articolato programma di iniziative che, attraverso la valorizzazione dell’intera filiera, intende promuovere il territorio campano, esaltandone le risorse ambientali, paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche. Bufala Fest, dunque, si configura come una vera e propria azione di marketing territoriale, creativa e fantasiosa ma anche rigorosamente concreta, orientata verso un target di operatori e di fruitori in costante crescita». Le competizioni tra chef, pizzaioli e pasticceri si terranno nell’Arena del Gusto, dove verranno proposte ricette esclusive a base di prodotti della filiera bufalina, nonché gli show cooking di importanti Chef che interagiranno con il pubblico presente all’evento. Inoltre la partnership con la Scuola di Cucina “Dolce & Salato” che, sotto la guida esperta di due autorevoli Chef come Giuseppe Daddio e Aniello di Caprio, rispettivamente di cucina e pasticceria, coordinerà tutte le attività di degustazione del Bufala Village. Tutte le sere  i visitatori potranno assistere a spettacoli gratuiti, scelti dal  direttore artistico Francesco Sorrentino con un programma ricco di sonorità e comicità in grado di soddisfare i gusti più diversi. Ecco il programma: Radio Marte Show (sabato, 9 luglio); Riccardo Fogli, Michele Selillo e Rita Ciccarelli (domenica, 10 luglio); Monica Sarnelli e Simone Schettino (lunedì, 11 luglio); Tony Tammaro e i Ditelo Voi (martedì, 12 luglio);  Dolcenera (mercoledì, 13 luglio); Fabio Concato (giovedì, 14 luglio); Enzo Gragnaniello (venerdì, 15 luglio);  Nto’, Francesco Da Vinci, Moderup, Yoseba, Joka e Bles (sabato, 16 luglio); Francesco Cicchella (domenica, 17 luglio). Anche la cultura avrà nella kermesse il suo spazio, grazie alla partnership con l’Associazione  culturale “Il Giardino delle Idee”, che  promuoverà e valorizzerà l’intera filiera bufalina, coinvolgendo giornalisti, esperti ed operatori del settore. Una serie di talk tematici, coordinati dal Marketing Manager Vincenzo La Croce, organizzati per contribuire alla sensibilizzazione sulle potenzialità della filiera bufalina  che potrebbe far ulteriormente crescere l’indotto economico, con ricadute importanti sul territorio. Anche quest’anno ci sarà un connubio con l’arte, grazie alla collaborazione con “Fonderia Nolana – Del Giudice”. Infatti, il Maestro Dario Caruso, scultore di prestigio internazionale, che, tra le tante opere, ha realizzato la statua di Diego Armando Maradona,  ha creato in esclusiva per Bufala Fest, un’opera che richiama i valori della sostenibilità e della salvaguardia dell’ambiente. «Occorre valorizzare, un territorio, come la Campania, che rappresenta un valore inestimabile per l’economia, l’agricoltura, l’ambiente, la salute e la qualità della vita – così Rosario Lopa portavoce della Consulta Nazionale dell’Agricoltura – in questo quadro l’evento Bufala Fest rappresenta sicuramente un momento di confronto, conoscenza e promozione della filiera bufalina come attrattore, non solo economico ma anche sociale e turistico. Un plauso a Rea, Sorrentino e La Croce per crederci organizzando un evento in un momento di sostanziale crisi economica sanitaria e dei venti di guerra ad est». Per lo Chef Giuseppe Daddio «L’organizzazione del Bufala Fest ha richiesto un anno di intenso lavoro per onorare la mozzarella che è la Regina della manifestazione e che servirà  da volano al turismo del territorio». Nel “Giardino delle Idee” ci auguriamo verranno coltivati progetti pratici per parlare di disegni futuri e visioni. È possibile acquistare i ticket online per evitare file su www.bufalafest.com  e ricevere un bellissimo gadget dell’evento Harry di Prisco

news

Luca Mendozza è il vincitore del Campionato Mondiale del Pizzaiolo per la pizza in teglia al Pizza Village di Napoli

La Pizza è ricca di segreti come ogni buona regina. Regina della Tavola e sintesi della Dieta Mediterranea Il Pizza Village ha raggiunto in soli dieci anni traguardi di rilievo promuovendo l’immagine del nostro territorio e le sue eccellenze in tutto il mondo. Mai come in questi giorni la pizza e i maestri pizzaioli italiani e non solo, sono stati sulle prime pagine dei giornali in questo torrido giugno per le pungenti dichiarazioni dell’imprenditore  Flavio Briatore, secondo cui “la pizza non è napoletana, è un prodotto mondiale e gli altri la fanno meglio”. Questa dichiarazione è stata pronunciata a seguito agli attacchi ricevuti nei confronti della sua catena internazionale di pizzerie Crazy Pizza, per i prezzi ritenuti eccessivamente alti. Tralasciando le sterili polemiche, Rosario Lopa, Portavoce della Consulta Nazionale per l’Agricoltura e Turismo, a conclusione dei due gironi del Campionato Mondiale del Pizzaiuolo 19° Trofeo Caputo così si è espresso: «Questa kermesse, rappresenta un momento di confronto e promozione non solo del prodotto Pizza e dei tanti prodotti di qualità campani e della Provincia di Napoli in particolare, ma della capacità dei Pizzaiuoli Napoletani, di valorizzarsi e mettere a profitto didattico tutta la loro maestria e capacità nella scelta del metodo e dei prodotti per la preparazione». É Luca Mendozza, classe ’76, pizzaiolo di origini napoletane, ma novarese di adozione, il vincitore della 19° edizione del Campionato Mondiale del Pizzaiolo nella categoria “Pizza in Teglia”, tenutosi durante l’evento “Pizza Village” sul lungomare di Napoli, aggiudicandosi il Trofeo Caputo. La competizione si è avvalsa dell’organizzazione dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, presieduta da Sergio Miccù e dei giurati che hanno valutato le creazioni dei pizzaioli tenendo conto degli aspetti visivi, gustativi, e creativi. Il pizzaiolo napoletano, da tempo presente sul territorio novarese, è titolare della pizzeria “Alchemiae Pizza&Bistrot” in via Pietro Micca nel centro di Novara, dove propone ai suoi clienti pizza napoletana contemporanea, caratterizzata da un cornicione pronunciato e alveolato e legata a ingredienti e sapori partenopei. Luca Mendozza tiene corsi di formazione in qualità di istruttore dell’Accademia Nazionale Pizza DOC. La pizza in teglia vincitrice della competizione è caratterizzata da un impasto con prefermento biga, blend di farine tipo 1 e semola rimacinata con idratazione 85% e da una farcitura con prosciutto crudo di Parma, bocconcini di bufala, pomodorini datterini gialli e rossi, pesto di rucola home made, basilico e olio Evo e la si può degustare nel suo secondo locale, “Alchemiae Lounge Bar”, in Piazza Puccini, sempre nel centro storico di Novara.  «É stato bellissimo poter partecipare ad un evento così importante nella mia città natale» – ha affermato Luca Mendozza – «ripartire tutti insieme in un evento internazionale e rivedere colleghi ed amici, confrontarsi e misurarsi con loro è stato divertente ed istruttivo. Questo mi da la carica per continuare a mettermi in gioco e migliorare sotto ogni aspetto il mio lavoro». Si deve dare atto all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, di organizzare questo importante momento. Un plauso alla famiglia Caputo per crederci sempre e di portare avanti tutte quelle dinamiche per il riconoscimento della Filiera Pizza Napoletana. Harry di Prisco

eventi, news

Le stelle della bontà risplendono sotto un cielo diverso

A Villa Alma Plena lunedì 27 torna “Cenando sotto un Cielo Diverso” per donare a chi è meno fortunato 12 chef stellati, 150 tra cuochi, pizzaioli, panificatori, pasticcieri, produttori, e artisti uniti nella gara di solidarietà Noi tutti dobbiamo incrementare i gesti di solidarietà per consentire ai meno fortunati di resistere a questa crisi economica che sembra non abbia mai fine  per  preparare le basi per un nuovo inizio. Questo particolare momento che stiamo vivendo sta purtroppo provocando un impoverimento della popolazione in particolare di coloro che già vivevano in situazioni di bisogno continuano ad essere in difficoltà e a loro si sono aggiunti i nuovi poveri, ovvero coloro che hanno perso il lavoro, oppure che hanno dovuto chiudere le loro attività commerciali. Sarà la location Villa Alma Plena di Casagiove (località Mazzocca)  ad ospitare la quattordicesima edizione dell’evento di beneficenza “Cenando Sotto un Cielo Diverso”,  in una cornice di lunghi filari di ulivi, vigneti rigogliosi e agrumeti profumati, la villa dell’800 è appartenuta al marchese Letizia il cui figlio era generale presso la corte di Francesco.  L’associazione “Tra Cielo e Mare”, presieduta da Alfonsina Longobardi fondata dalla stessa nel marzo 2013, ha coinvolto 12 chef stellati (Roberto Di Pinto, Domenico Iavarone, Giuseppe Aversa, Francesco Sodano, Luigi Salomone, Alfonso Crescenzo, Cristoforo Trapani, Michele Deleo, Raffaele Vitale, Carlo Spina, Luciano Villani, Ciro Sicignano), coadiuvati da aiutanti “speciali”, e 150 tra chef, pizzaioli, panificatori, pasticcieri e produttori che allestiranno altrettante postazioni per show cooking presso gli spazi all’aperto di una delle più belle location del casertano. Ai fornelli ci saranno il “padrone di casa” Salvatore Spuzzo, ovvero lo chef resident di Villa Alma Plena. L’Associazione “Tra Cielo e Mare” ha rinnovato il proprio impegno a favore dei diversamente abili del centro Don Orione di Ercolano e dei piccoli pazienti del reparto di nefrologia dell’ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Il tema di questa edizione è “L’Unicità della Diversabilità: ripartire dal valore dell’autenticità delle persone”. Negli anni l’organizzazione dell’evento ha raccolto fondi per diversi obiettivi legati ad altrettante diverse associazioni, che ora fanno parte di una vera e propria rete composta da: Neapolisanit, Mi coloro di blu, Grifone, Associazione Disabili Gragnano, Associazione Sordi Campani Onlus. Gli ospiti saranno accolti dagli studenti dell’ISIS “Sereni Afragola – Cardito” coordinati dalla dirigente Daniela Costanzo. I  piatti sono stati studiati in base alla Dieta Mediterranea con un  ingrediente in più: la gioia di donare a chi è meno fortunato di noi. Ad accompagnare la cena “en plein air” i vini di prestigiose aziende campane serviti dai sommelier dell’AIS Caserta coordinati da Pietro Iadicicco, i sigari del Club Amici del Toscano, cocktail, amari e liquori. Durante l’evento si esibiranno famosi artisti del panorama musicale, teatrale e televisivo italiano, introdotti dalla presentatrice Ida Piccolo, fra cui: Maria Bolignano , Francesco Albanese, Anna Capasso, Enzo Fischetti , Monica Sarnelli, Michele Selillo, Massimiliano Cimino, Ciro Torlo, Giuseppe Moscarella, Stefano De Clemente, Marianna Bonavolontà. “Cenando sotto un Cielo diverso” è un evento consolidato con una triplice finalità: beneficenza, valorizzazione del territorio e corretta comunicazione dei suoi prodotti. La kermesse coinvolge  cuochi, pizzaioli, pasticceri, produttori del territorio campano e non, aziende, personaggi del mondo dello spettacolo e migliaia di persone che intervengono all’iniziativa per far del bene e mangiare bene. Il progetto è stato ideato da Alfonsina Longobardi – psicologa, sommelier ed esperta di food & beverage – che da tre edizioni è fortemente supportata nell’organizzazione dallo chef resident di Villa Alma Plena, Salvatore Spuzzo. Gli scopi dell’associazione  Tra Cielo e Mare  sono:il sostegno delle persone con disagi psichici e di altra natura;  avvicinare le persone cosiddette “normali” a persone che purtroppo vivono situazioni di disagio, abbattendo la barriera della “paura” che è causa dell’incomunicabilità; la valorizzazione del territorio campano, sia delle sue bellezze che del suo potenziale umano. Tre le mission specifiche di questa edizione dell’evento: raccogliere denaro per organizzare lezioni di cucina per diversamente abili e preparare poi una cena di Natale presso il centro Don Orione di Ercolano;  il prosieguo della raccolta fondi per la costituzione di un laboratorio ludico didattico per persone affette da sindromi schizofreniche, e l’acquisto di giocattoli per i bambini ricoverati nel reparto di nefrologia dell’ospedale Santobono Pausilypon. Harry di Prisco

news

Il must dell’estate 2022: la brioche pandoro di Zio Rocco col gelato soft alla crema di bufala

Siccità e temperature più alte rispetto alla media degli ultimi anni saranno le caratteristiche dell’estate del 2022. I modelli stagionali descrivono condizioni meteo termicamente sopra media in tutta Europa. Il modello europeo registra temperature comprese tra 1 e 2°C sull’Europa centro meridionale. Mai come nell’ultimo anno, prima il lockdown con le restrizioni per la pandemia, poi il meteo che definire impazzito sembra più che appropriato. La nostra serenità è basata su qualche ora di svago all’aperto, pertanto il meteo diventa indispensabile per programmare le vacanze, le ferie, le gite fuori porta. Per consolarci di tanta incertezza ci viene incontro lo Zio di tutti, “Zio Rocco”, al secolo il pastry chef Rocco Cannavino che ha lanciato attraverso una simpatica campagna marketing il nuovo prodotto disponibile nei weekend dell’Estate 2022 esclusivamente nei Lab Store di Napoli e Pomigliano d’Arco. Lo Zio è sparito per una settimana dai suoi Lab Store, i suoi social sono stati hackerati da una “Resistenza” che si ribellava ai fuori menù disponibili solo per un mese, apparendo in un video preso in ostaggio e legato. Un modo unico e originale, quello del pastry chef Rocco Cannavino, in arte Zio Rocco, per annunciare la nascita di un nuovo prodotto: la brioche pandoro con gelato soft alla crema di latte di bufala. Così il suo morbidissimo lievitato incontra per la prima volta il freddo, servito con crema al pistacchio e pistacchi tostati e salati in superficie. Il prodotto, accompagnato anche da un cucchiaino, può essere gustato solo ed esclusivamente presso gli store (a Napoli in vico Polveriera e a Pomigliano d’Arco in via Roma), quindi non presente sulle piattaforme di delivery, e sarà disponibile tutti i sabato e domenica per tutta l’estate 2022. La dichiarazione Zio Rocco ha così presentato il nuovo nato: «Il cambiamento non doveva essere un nuovo fuori menù e nemmeno un nuovo prodotto fisso, volevo che il cambiamento fosse un’esperienza mai vissuta nei Labstore, senza essere troppo elaborata ma di grande spessore e sicuramente più duratura e soprattutto che potesse essere disponibile contemporaneamente ai fuori menù» Harry di Prisco

news

Lo Stato Brado una provocazione ben riuscita

A Gaeta sulle orme di Cicerone alla ricerca dei piaceri della carne e dei sapori dimenticati dove l’essenza del piacere è rivelata ! La mission creare piatti gustosi nel rispetto di cicli naturali e della tradizione “Nemo propheta in patria”  ad indicare la difficoltà delle persone di emergere in ambienti a loro familiari, ritenendo che sia più facile far valere le proprie capacità e qualità lontano dalla propria terra. Per Alessandro Camelio questa massima non è applicabile, Mastro Frollatore italiano è il titolare del ristorante  Stato Brado di Gaeta in via Faustina. Alessandro si è deciso al grande passo dopo varie esperienze lontano da casa, per apprendere le tecniche di taglio della carne ma soprattutto la frollatura, imparando a gestire frollature in celle frigorifere sempre più lunghe, di almeno 90 giorni,  attraverso la misura del PH delle carni per acquisire morbidezza e sviluppare sapori e profumi. Si tratta di un processo naturale che avviene spontaneamente nei muscoli degli animali appena abbattuti. È come una sorta di maturazione delle carni che diventano via via più morbide e tenere. I tempi e i modi in cui questo processo avviene non sono uguali per tutti gli animali, ma variano a seconda della specie. «Ho scelto Gaeta, perché è la mia terra e perché l’idea di aprire un ristorante specializzato nella carne in un posto di mare è un contrasto che mi ha sempre affascinato» ha dichiarato Alessandro. «Ho trovato il locale storico che meglio rappresentava l’idea di Stato Brado – continua Camelio –  perché alla fine la sua essenza è indissolubilmente legata alle nostre radici, alla nostra storia e alla nostra cultura. Il tutto si deve riassumere in pochi elementi ma di qualità eccezionale: le cose semplici poi vengono elaborate dal nostro chef Maurizio Liccardi in maniera eccelsa ma il segreto che ci rende diversi è la materia prima così com’è, nella maniera più naturale possibile». Una provocazione quella di dedicare alla carne il locale che è il tempio dei sapori antichi in una città che è sempre stata molto legata al mare, dove sulla spiaggia di Vindicio Cicerone aveva una lussuosa villa in cui amava trascorrere gran parte del suo tempo, nelle vicinanze vi è il suo Mausoleo, chiamato anche Tomba di Cicerone, che risale all’età augustea. Il locale è situato nella Gaeta medievale incastonato in un edificio che trasuda storia e cultura dove vissero i sovrani Borbone trascorrendo i loro ultimi giorni come Re di Napoli. Il tempo, la stagionatura e la maturazione sono gli ingredienti segreti che “Stato Brado” usa per creare piatti gustosi nel rispetto di cicli naturali e della tradizione, in poche parole:  la  ricerca  dell’essenziale ossia  di  una  cucina  a  base  di  ingredienti  incontaminati. Le carni provengono da allevamenti controllati e certificati, dove i capi  vengono  nutriti  come si faceva una volta nel rispetto del loro benessere, delle loro abitudini e con metodi etici, poiché il benessere del bestiame si riflette nella qualità di quello che poi mangiamo. Il nostro Mastro Frollatore è solito girare l’Italia in cerca di piccoli allevatori che abbiano allevamenti estensivi che garantisce all’animale una vita quanto più possibile simile allo stato brado. Vengono portati al pascolo, quindi hanno più libertà di movimento, il che nella maggior parte dei casi corrisponde a caratteristiche qualitative della carne potenzialmente migliori e ad una presenza maggiore di grassi insaturi buoni. Gli allevamenti industriali sono invece quelli intensivi in cui gli animali vivono e crescono confinati in spazi ristretti causando un alto impatto ambientale oltre alla sofferenza dell’animale. Lo scopo  e quello di  unire etica e dietetica e divulgare la cultura della carne frollata. Anche la cottura della carne rispecchia tecniche antiche come la  tradizionale  brace  a  carbone  vegetale,  oppure la  “vaso cottura”,  un  antichissimo  metodo  di  cottura,  dove   giare di terracotta venivano collocate in buche nel terreno,  inserendo brace rovente e poi gli alimenti con gli odori, sigillando l’apertura, ora si usano i  vasi “moderni”. Nel  2022 è nata Stato Brothers,  una   Community  per diffondere la cultura del benessere in ogni famiglia e per diffondere i valori della sana e rispettosa alimentazione. La tessera Stato Brothers viene emessa gratuitamente ai clienti  che avranno in seguito inviti agli eventi esclusivi di degustazioni gratuite ad ogni cambio di menù. Braccio destro di Alessandro Camelio, oltre lo chef Maurizio Liccardi,  sono il sommelier Danilo Di Nitto e il maître Cristian Romano, a loro si deve la presentazione accurata dei piatti serviti. Questo un esempio di un pranzo allo Stato Brado. Si inizia con tartare a cucchiaio di manzetta prussiana 90 giorni di frollatura con battuto di Shiso, olio EVO e chips di pera accompagnato da un bicchierino di succo di mela. Il tagliere è composto da degustazioni  su mattonella con: pancetta di Mangalica, lardo speziato su crostino, coppiette di maialino nero, bresaola stagionata 600 giorni e prosciutto di Mangalica 24 mesi. Il primo è uno spaghettone del Senatore Cappelli con battuto di maialino nero casertano, finocchietto selvatico e crema di pecorino e melanzane lunghe di Sicilia decorato con un fiore di buccia di melanzana,  accompagnato dal vino “Primo”, un bianco Frascati superiore riserva 2020. Il secondo piatto è composto da:  nodino di bufalotto del basso Lazio dal sapore deciso e fuori dal coro, ottimo per le diete alimentari, Diaframma di Manzetta Prussiana (non una razza ma una selezione dei migliori capi con una particolare morbidezza) 60 giorni di frollatura e degustazione di Manzetta Prussiana 120 giorni di frollatura, taglio costata, scaloppata al piatto con cottura alla brace con un contorno di scarole e olive di Gaeta e sale Maldon, un sale marino che prende il nome dalla città inglese ed è apprezzato soprattutto per il suo sapore pulito e fresco e per i grandi fiocchi croccanti, su piatto di ghisa per conservare la temperatura ottimale. Brasato di Fassona Piemontese 90 giorni di frollatura cotto a bassa temperatura in ricetta originale marinato con nebbiolo e barolo. Per abbinare ai piatti di carne viene servito un Cirò rosso annata 2018. Per finire Tiramisù con fuscella di bufala, biscotto morbido e

news

Il certificato QR code Authentico garantisce la tracciabilità del pomodoro San Marzano D.O.P. della Solania

La Solania di Nocera Inferiore presenta il primo pomodoro San Marzano D.O.P. certificato in Blockchain Solania Srl azienda leader nel settore della coltivazione e trasformazione del Pomodoro San Marzano è  stata  protagonista con il progetto “Il Mio San Marzano” nel corso dell’edizione 2022 di CIBUS che si è tenuto dal 3 al 6 maggio a Parma. Nel corso del nutrito programma si sono alternati in uno  show-pizza  i maestri pizzaioli   Francesco Martucci, della Pizzeria Masanielli di Caserta e Diego Vitagliano, della Pizzeria 10 di Napoli, storici testimonial dell’azienda. Nell’ambito del progetto “Il Mio San Marzano”, la Solania ha presentato l’etichetta con la certificazione in Blockchain realizzata da Authentico, startup leader in Italia nel settore dell’anti-contraffazione alimentare. La tecnologia blockchain sta rivoluzionando il modo in cui i dati sono memorizzati e condivisi, la crittografia consente di mantenere la sicurezza delle informazioni, che vengono memorizzate in un archivio decentralizzato al fine di una validazione certa. Solania ha scelto la strada della trasparenza andando a tracciare tutta la filiera del pomodoro San MarzanoD.O.P.  attraverso la scansione di un QR code stampato sull’etichetta. In tal  modo sono resi disponibili nel certificato i dati: della produzione, della semina, della messa in campo della piantina, della raccolta fino alla trasformazione e all’immagazzinamento. Grazie alla rete d’impresa con le cooperative di agricoltori della filiera di produzione il progetto è stato reso possibile. L’azienda di Nocera Inferiore già dal 2017 aveva presentato il progetto “Il Mio San Marzano”, che prevede la scelta di un lotto di produzione e la personalizzazione dell’etichetta della confezione da parte dei pizzaioli e dei ristoratori. Un’innovazione questa gradita ai consumatori in cerca di qualità dei prodotti. Pino Coletti, CEO & co – Founder di Authentico ha dichiarato: «La tracciabilità di filiera in Blockchain, oltre ad essere una potente leva commerciale, permette di creare un nuovo livello di fiducia nei consumatori. Questo concetto è stato compreso prima degli altri dall’imprenditore Giuseppe Napoletano che continua nel percorso di trasparenza intrapreso da qualche anno a conferma della nuova direzione di Solania».  Peppe Napoletano amministrazione unico di Solania Srl, ha affermato: «La certificazione in Blockchain con Authentico completa quel percorso di trasparenza iniziato nel 2017 con il Progetto “Il Mio San Marzano” e portato avanti ogni anno con l’evento di fine luglio “Aspettando il mio San Marzano” in cui, i nostri clienti, possono vedere i nostri agricoltori nei primi giorni di raccolta del San Marzano e dell’evento del “Mio San Marzano” ad ottobre, in cui si celebra il termine della trasformazione e perciò il giorno in cui i nostri pizzaioli e ristoratori possono venire in fabbrica per scegliere il loro lotto di produzione». Harry di Prisco

news

Helga Liberto di Battipaglia vince a Milano Re Panettone con “La Sciantosa” un panettone davvero artigianale

Il miglior panettone nasce nella Piana del Sele il territorio più esteso e fertile della Campania Dopo un anno è ritornato a Milano  Re Panettone® ed è ritornato alla grande con il ritorno alla convivialità che solo gli eventi di persona possono assicurare. In quest’edizione a fianco dei lievitati sono stati presenti tutti i dolci natalizi nati dalla fantasia, dall’esperienza e dalla competenza dei pasticcieri intervenuti. Nel Palazzo del Ghiaccio, nuova location della manifestazione, il ghiaccio si è sciolto come neve al sole per la bravura di Helga Liberto, Chef dei Grani a Battipaglia che ha sbaragliato la concorrenza di 32 concorrenti nella categoria Lievitati che avevano proposto panettoni accomunati dall’essere realizzati con lievito madre e ingredienti del tutto naturali, senza additivi artificiali, senza aromi artificiali e/o naturali identici, senza semilavorati (i cosiddetti “mix”), e senza coadiuvanti tecnologici, perché a Re Panettone® vige la filosofia “tutto naturale, solo artigianale”. Helga, la vincitrice di Re Panettone 2021 Milano, ha vinto con l’innovativo  panettone: “La Sciantosa”, realizzato con farina di albicocca, tritordeum (un nuovo cereale nato dall’incrocio naturale fra il grano duro e l’orzo selvatico dalle proprietà benefiche), orzo, segale, farina di frumento, zucchero, miele biologico millefiori, pasta di mandarino, panna di latte fresco, burro fresco, tuorlo d’uovo biologico, vaniglia bourbon, albicocca pellecchiella, gianduia. La presenza dei cereali, con i grani antichi orzo, segale e frumento, nella modalità fermentata, garantisce per un tempo maggiore le caratteristiche di morbidezza e di fragranza donando un apporto di fibre importante per la digeribilità e diminuendo l’utilizzo del burro che, unito all’impiego della farina di albicocca come dolcificante, rende “La Sciantosa” un panettone ipocalorico e con caratteristiche nutraceutiche. Con la certezza che dietro una grande donna c’è un grande uomo, abbiamo chiesto a Vito De Vita, marito di Helga Liberto, come si vive con una donna così dolce. «Si vive dal mattino programmando le priorità lavorative e familiari della giornata. Ci dividiamo i compiti: mia moglie si dedica alla produzione nel laboratorio e io ai contatti con i fornitori e alla commercializzazione dei prodotti».  Harry di Prisco

news

Ripresi dopo due anni i Weekend Del Gusto al Campus di Agerola

Grande successo della due giorni del Weekend Del Gusto ad Agerola , iniziativa organizzata e tenuta dal Direttore de La Buona Tavola Renato Rocco, giornalista enogastronomico. La due giorni è iniziata con i saluti del Sindaco di Agerola Tommaso Naclerio, il quale così si è espresso accogliendo i partecipanti e le scolaresche che hanno partecipato alle lezioni formative: «riprendiamo dopo oltre due anni di inattività, a causa del Covid, gli appuntamenti con Weekend Del Gusto caratterizzati dagli stand enogastronomici dei prodotti dei Monti Lattari e dall’offerta formativa del nostro Campus. Continueremo su questa strada anche nei prossimi mesi per valorizzare prodotti e cultura gastronomica della nostra terra». Il primo, dedicato alla lezione sui formaggi, ha visto la partecipazione di Matteo Ruocco casaro originario di Agerola, che ha avuto modo di spiegare in dettaglio i processi di realizzazione del Provolone del Monaco. A seguire, la lezione sui vini, tenuta in collegamento con l’azienda vitivinicola Matilde Cuomo con l’intervento dell’ esperto sommelier Davide Romanelli. L’ultimo momento formativo della prima giornata è stato dedicato alla presentazione dei salumi dell’azienda di Vincenzo Ruocco di Agerola. Il secondo giorno ha avuto inizio con la lezione formativa sugli oli e con la degustazione guidata dell’olio Extravergine Bio prodotto dall’azienda agricola “A un passo dalle Ferriere” di San Lazzaro di Agerola. Mentre nel pomeriggio l’incontro è continuato con la lezione formativa sul caffè tenuta dall’esperto Avv. Mauro Illiano e conclusasi con la degustazione di caffè a cialda dell’azienda Toraldo. La giornata è terminata con la presentazione del mondo delle birre e la degustazione delle proposte birraie di KBirr di Fabio Ditto. Soddisfazione, dunque, per l’Amministratore del Campus, Generoso De Luca che ha affermato: “siamo particolarmente soddisfatti dell’affluenza sia delle scolaresche della giornata di sabato sia dei food lovers, i quali hanno partecipato ai sei incontri formativi. Ringraziamo anche le aziende che sono state partner dell’incontro: Caseificio Ruocco, Matilde Cuomo, Salumificio Ruocco, Azienda agricola “A un Passo dalle Ferriere”, Toraldo per il caffè e KBirr per la birra». Harry di Prisco

eventi, news

A Castel Volturno la XXII edizione del “Festival nazionale itinerante della cucina Italiana con la Cozza Tarantina”

Si stanno per accendere i riflettori sulla XXII edizione del “Festival nazionale itinerante della cucina Italiana con la Cozza Tarantina”, lunedì 2 maggio alle ore 20,00  al rinomato ristorante “La Tortuga” di Castel Volturno (Caserta) del patron executive chef Antonio Del Sole. Il Festival ha come scopo la conoscenza, in tutto il territorio nazionale, del prodotto tipico  locale di Taranto, il concorso gastronomico itinerante ha lo scopo di divulgare  la conoscenza della cozza tarantina, eccellenza tipica tarantina, per valorizzare e promuovere il turismo enogastronomico e l’immagine complessiva della città. Sono dunque trascorsi oltre venti anni da quando il Cav. Uff. Cosimo Lardiello, Presidente del Centro di Cultura Renoir di Taranto, diede inizio con passione al concorso gastronomico. La manifestazione di alto rilievo, nel classico stile Renoir, negli anni è andata sempre più a crescere e ad affermarsi,  riscuotendo unanimi consensi,  tanto da essere imitata, senza riuscirvi, dai Comuni di Lerici, Macerata e Cervia, per promuovere i prodotti tipici locali, inoltre spesso l’evento è stato clonato e riproposto dai maggiori networks televisivi. Si riprende quindi il cammino per la valorizzazione del prezioso frutto del Mar Piccolo di Taranto, allevato in aree sottoposte a strettissimi controlli da parte delle autorità preposte, che ogni settimana  definiscono qualità e salubrità, tanto che oggi i mitili collocati nel comprensorio, indicato come secondo seno del Mar Piccolo di Taranto, sono finalmente tornati ad essere classificati nella classe “A”. Il prodotto quindi  non  necessità più di  essere messo nelle vasche di stabulazione dopo la raccolta, le cozze possono ora  arrivare nelle case dei consumatori sempre freschissime, pulite, pronte da mettere in pentola. La cozza  proveniente dalle colture del Mar Piccolo di Taranto  è diventa un must nel panorama della ristorazione nazionale e per il mondo gastronomico e dei gourmet,  una materia prima di culto grazie al “Festival nazionale itinerante della cucina Italiana con la Cozza Tarantina”. Proprio grazie a questa eccellenza tarantina l’immagine della città è stata apprezzata  in tante regioni italiane ed europee come  Parigi, Monaco di Baviera e Malta, in cui si sono tenute delle edizioni del festival. Dopo il periodo che ha interessato l’intero Paese legato all’emergenza epidemiologica Covid 19, si riprende l’attività di promozione del prezioso frutto del mar piccolo di Taranto. Il prodotto ha il suo periodo di riproduzione durante l’inverno e il miglior periodo per assaporarne la prelibatezza sono i mesi successivi. Come nelle precedenti edizioni la manifestazione sarà seguita dalla stampa locale e nazionale,  parteciperanno giornalisti provenienti da diverse città italiane e verrà ripresa – come nelle altre edizioni –  dalle telecamere di Rai 2 , mandata poi in onda nella trasmissione “Eat Parade” con  Bruno Gambacorta. Proprio in questo momento di difficoltà Taranto ha bisogno di fare leva sulle sue qualità migliori e su  nuove energie che possano contribuire a diversificare quello che viene definito il “business network”, cioè il “tessuto produttivo” a cui si fa riferimento per indicare le relazioni immateriali tra un produttore e l’altro, relazioni economiche, sociali e culturali che fanno sì che le imprese in un determinato territorio non siano isolate, indicando invece infrastrutture produttive  tutti i mezzi tecnici, servizi e strumenti che rendono possibile la produzione. Occorre quindi migliorare la filiera commerciale dei prodotti del mare di Taranto, attivando una  politica di valorizzazione sul contesto italiano. Gli chefs partecipanti, tutti provenienti da prestigiose strutture ricettive, trasformeranno e arricchendo con nuove proposte creative il  mollusco bivalve  con abbinamenti insoliti e accattivanti che esaltano la materia prima tarantina, la vera protagonista dell’evento, conferendo nuove sensazioni al palato e scrivendo di volta in volta nuovi pezzi di storia della cucina italiana. I piatti saranno preparati al ristorante “La Tortuga” con maestria e fantasia creativa da sei splendidi artisti della cucina,  che parteciperanno alla gara tra chefs provenienti da diverse regioni e da diverse culture gastronomiche. Tutti gli sforzi fatti in questi anni dal Presidente cav. Lardiello, con passione e caparbietà, sono stati ben ripagati dal pubblico che riconosce al Festival una realtà consolidata. Harry di Prisco

Torna in alto