Ogni provincia lombarda ha un proprio “panettone”, nato dalla fantasia locale, fatto in casa come il pane ma arricchito con ingredienti del luogo per farne un dolce nelle occasioni speciali.
Il nome deriva probabilmente da un antico nucleo di ricette, del tipo del migliaccio già descritto da Maestro Martino da Como, preparato fra l’altro con “una libbra di cacio del più fresco che possi havere” e con un’aspersione finale di “bono zucchero et di acqua rosata” e cotto nello stesso forno dove si faceva il pane
A Como simbolo della festa è la miascia (o turta di paisan), che in passato veniva consumato al posto del pasto o per celebrare feste e ricorrenze. Le numerose varianti sostituiscono il pane raffermo con farina bianca e gialla e aggiungono scorza di limone grattugiata, foglie tritate di rosmarino, cacao in polvere o fichi secchi.
Ingredienti:
500 g di pane raffermo affettato e lasciato ammorbidire in ½ litro di latte per circa 2 ore, 2 uova, 1 mela e 1 pera tagliate a pezzettini, 20 g di pinoli, 50 g di uvetta, 50 g di cioccolato amaro in scaglie, 1 bicchiere di liquore, 60 g di burro, 2 cucchiai di olio d’oliva, 1 cucchiaio di farina, 75 g di zucchero, 20 g di granella di zucchero.
Preparazione:
Sminuzzare il pane con un cucchiaio, aggiungere tutti gli altri ingredienti (tranne il burro e la farina) e amalgamare bene il tutto. Versare l’impasto in una tortiera imburrata e infarinata, cospargere di fiocchetti di burro e un filo d’olio d’oliva, distribuire sulla superficie la granella di zucchero e cuocere in forno preriscaldato a 200° per 15 minuti e poi a 150° per altri 15 minuti o fino a che la superficie non sarà ben dorata. Questa torta si mangia tiepida o a temperatura ambiente, ma è ottima anche il giorno dopo.
I RICETTARI DEL BORGHIGIANO -DOLCI E TRADIZIONI DELLE FESTE D’ INVERNO