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Le reti d’impresa di Montefiascone e Bolsena unite presentano i gioielli del lago

Riccardo Peparello accoglie i giornalisti davanti all’ufficio turistico di Bolsena La legenda del bottigliere Martino sommelier ante litteram e del vino  “Est! Est!! Est !!!” La Stampa di settore visita le aziende turistiche della Tuscia viterbese di Montefiascone e Bolsena Le Reti d’Impresa, partnership pubblico-privato,  hanno come base il raggiungimento di obiettivi comuni per competere a livello globale pur nella propria individualità per generare valore e sviluppare il proprio territorio. Questo consente loro di partecipare a bandi pubblici e stilare programmi comuni. Il turismo si è trasformato in un business globale orientato verso lo sviluppo sostenibile: sociale, ambientale ed economico. Le Reti d’Impresa hanno l’obiettivo di rafforzare la competitività delle imprese associate, attraverso la collaborazione e la cooperazione, per il superamento di tutte le difficoltà che si frappongono all’attuazione di ogni iniziativa imprenditoriale. I comuni laziali di Montefiascone e Bolsena sono stati fra i primi ad unire gli sforzi avendo compreso l’importanza della valorizzare e promozione del territorio per le imprese aderenti, avendo inoltre la necessità della destagionalizzazione del turismo. Per fare questo  la DMO (Destination Management Organization)  Expo Tuscia viene incontro per  coordinare le iniziative per la gestione delle imprese turistiche per rafforzare i servizi e le risorse delle varie identità territoriali. Dopo gli appuntamenti al TTG/Rimini nel 2022, dove fu presentato un interessante filmato sul territorio, VisiTuscia nel 2023 si è attivata per il progetto del “Turismo delle Radici” effettuando il collegamento in diretta con alcune Associazioni di Italiani all’estero. Alla BMT/Napoli lo scorso mese di marzo fu presentato poi il progetto “Lago di Bolsena-Lago degli Etruschi”. Nei giorni scorsi un gruppo di giornalisti, del settore turismo e dell’enogastronomia, hanno partecipato ad un press tour per scoprire le bellezze della Tuscia. L’occasione è stata offerta da “Assaggi, il Salone dell’Enogastronomia laziale” una vetrina che si tiene ogni anno nel Palazzo dei Papi di Viterbo per esporre la cultura enogastronomica del Lazio. Montefiascone il balcone sul lago di Bolsena  La prima tappa del tour è stata a Montefiascone dove Alessandra Di Tommaso, Presidente della Rete d’Impresa “Montefiascone in vetrina” e la Sindaca, Giulia De Santis  hanno presentato la località rivierasca e le eccellenze enogastronomiche della Tuscia presso il ristorante “La Carrozza d’Oro”. Il titolare, Patrizio Lombardi, che  fa parte della quarta generazione di albergatori che si occupano con amore di questa struttura a gestione familiare, ha raccontato l’origine di tale singolare nome. Si narra che Amalasunta, regina dei Goti, dopo la morte per mano di sicari, fu messa a giacere su una carrozza d’oro e sepolta in uno dei sette colli posti davanti all’isola Martana del lago di Bolsena, dove era prigioniera. Invano nei secoli si è ricercata la mitica carrozza d’oro ma nessuno è riuscito finora a trovarla, come nessuno ha mai individuato il  tunnel sotterraneo che la regina utilizzava per raggiungere il suo amante Tomao. Alessandra Di Tommaso ha spiegato le finalità che hanno spinto produttori e commercianti a costituire la rete d’impresa, sottolineando come questa unione costituisca una novità assoluta per il paese. Con dovizia di particolari la Di Tommaso ha illustrato i pregiati vini del territorio, come il famoso “Est! Est!! Est !!!”, il vino bianco italiano (DOC), originario della provincia di Viterbo e i prodotti locali che rappresentano l’espressione di alcune produzioni tipiche del territorio, come: l’olio, la mozzarella di bufala e gli insaccati. «Si tratta di eccellenze che nascono da storie di famiglie tradizionali che hanno deciso di investire sul territorio –  ha detto  la presidente della rete – e sulle quali occorre puntare se si vuole intercettare quel turismo alla ricerca delle eccellenze del territorio e godere degli affacci e degli scorci che si possono godere dall’alto del nostro paese».  Da parte sua il Sindaco, che era accompagnata da Carla Mancini Assessore al Turismo di Montefiascone,  ha dichiarato che: «Il Comune e l’Amministrazione saranno sempre vicine alle aziende e ai produttori che vogliono investire per il bene del territorio, nella convinzione che è dalla loro attività che il paese può trarre i maggiori benefici. La collaborazione fra pubblico e privato – ha detto il primo cittadino – è fondamentale per lo sviluppo turistico e commerciale e per far conoscere le eccellenze culturali, turistiche ed enogastronomiche del nostro paese». All’evento  ha partecipato anche il V. Chargé de Presse dell’Accademia Internazionale di Gastronomia Chaîne des Rôtisseurs del Bailliage  di Frosinone, che ha portato il saluto della Chaîne. L’associazione conta 25 mila soci  in rappresentanza di 70 nazionalità, in Italia gli associati sono oltre 900. L’Accademia è punto di riferimento per la ristorazione di eccellenza e ha come scopo la promozione dei valori  della cultura della gastronomia, si fonda sui temi legati alla buona cucina e al rispetto della cultura della tavola. La Di Tommaso ha poi riferito in merito all’origine del vino locale, conosciuto in tutto il mondo: il “bottigliere” Martino – sommelier ante litteram – dell’ecclesiastico Giovanni Defuk,  aveva il compito di precederlo nel suo viaggio in Italia e scovare le locande che servivano il vino migliore. Per segnalarle, doveva scrivere “Est!” vicino alla porta per il vino buono  e  “Est! Est!!” per quello ottimo. Arrivato a Montefiascone, Martino che era un vero scopritore e degustatore di vini, fu tanto colpito dalla qualità del vino locale da segnalarlo ripetendo per tre volte “Est! Est!! Est !!!”. Oggi Montefiascone è un luogo ideale per chi ama una vacanza tra natura, storia e arte. La guida Marcello Forgia ha accompagnato il gruppo dei giornalisti alla scoperta degli angoli più suggestivi di Montefiascone, da sede papale a patria del leggendario vino, il paese sorge su un colle strategico che domina l’alta Tuscia arroccato ad oltre 600 mt sul livello del mare. La Cattedrale di Santa Margherita custodisce le reliquie della Santa, i lavori iniziarono nel 1483 e terminarono nei primi decenni del Seicento, appena terminata un incendio del 1670 provocò gravi danni. I lavori di ristrutturazione furono affidati a Carlo Fontana, a cui si deve la  grande cupola del diametro di 27 metri, ricoperta di piombo: terza per grandezza a livello italiano. Suggestiva la visita