La fama del Cirò, che si dice comprenda il vino più antico d’Italia, risale alla fondazione di Kroton nell’VIII sec. a.C.
Con il suo antenato, il Krimisa prodotto tra Sibari e Crotone, brindavano alle vittorie sportive gli olimpionici della Magna Grecia. La zona di produzione è circoscritta alle colline argillose dell’alto Marchesato, che digradano verso la costa ionica.
Qui molte coltivazioni conservano la forma di allevamento ad alberello basso, tipica dell’antica viticoltura greca, di cui non sono stati abbandonati neppure gli antichi vitigni: il Gaglioppo (il “principe nero”), il Mantonico (a frutto bianco) e il Greco Bianco.
Tipologie: Cirò Bianco, Cirò Rosato, Cirò Rosso, Cirò Rosso Classico, Cirò Rosso Classico Superiore, Cirò Rosso Classico Superiore Riserva, Cirò Superiore, Cirò Superiore Riserva.
Abbinamenti: antipasti di verdure, tonno, pesce spada e paste asciutte (Bianco); antipasti misti, frutti di mare, pesce e carni bianche (Rosato); arrosti, capretto, formaggi stagionati (Rosso), cacciagione e selvaggina (Riserva)
Vitigni: Greco bianco 80-100%, Altri vitigni a bacca bianca 0-20% (Bianco); Gaglioppo 80-100%, Altri vitigni a bacca rossa 0-20% (Rosso e Rosato).
Disciplinare: approvato DOC con Dpr 02.04.69 (G.U. 139 -04.06.69)